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Questo almeno credeva, e non era de' suoi errori il più grave; dovendosi avere per tale la speranza in lui nata e cresciuta che simili pratiche fossero fatte da senno. Ma egli s'era fondato sulla morte di Giano Fregoso, avvenuta in dicembre, dopo una malattia di tre mesi, e sulla elezione a doge del fratello di lui Ludovico, generalmente creduto meno avverso ai Carretti. Ora di che tempra fosse Ludovico Fregoso e che potesse Galeotto aspettarsene, sar

Da principio la vittoria parve piegare dal lato della moglie, quando ella seppe disporre la fuga di Curzio con arte infinita al cessare dell'insurrezione, poi il marito aveva preso il sopravvento, comprando il soccorso di Giano, e facendo operare l'arresto del giovane, poscia pareva ch'ella avesse vinto, quando lo fece uscire dalle Carceri Nove, e condurre fino al di l

I gabbiani si rincorrono a fior d'acqua gridando, come per giuoco. Girando il Molo Giano per uscire dal porto, Genova intera si apre allo sguardo, vigilata dai forti, incantevole. Vi è per tutto una gioiosa aria di festa! Poco a poco ogni cosa fugge all'orizzonte e si annebbia.

Per altro, infiammati i genovesi alla guerra, Giano Fregoso mirava a sfruttare quello sdegno cittadino per utile suo; e copertamente faceva proposta di pace a Galeotto, chiedendogli in moglie Nicolosina, la sua bella figliuola, e in balìa l'ospite Adorno, il cui riscatto, gi

Sto qui, così... per passare un'ora... per divertirmi. Tu menti, mio vecchio Giano. Come vuole vostra eccellen... Taci! Intanto l'uomo misterioso non aveva più la faccia coperta dal mantello, e Giano poteva liberamente riconoscere nelle sue fosche sembianze il principe Rizzi. Era proprio desso, ch'era venuto incognito e solo nell'osteria della Sora Rosa: ora vedremo a qual fine.

E con voce alta e sicura, in mezzo ad un silenzio solenne, il marchese Galeotto dettò la sua risposta allo scriba; rimessa in principio e tranquilla, come portava il costume, indi man mano, per lo infiammarsi a grado a grado del personaggio, più concitata ed altiera. «Al magnifico signore Giano Fregoso, doge di Genova, salute.

E facendosi innanzi colle braccia robuste, atterrò due birri, che si erano avvicinati per impadronirsi di lui. Al primo cominciare del tafferuglio, Giano aveva imboccata la porta della taverna, e se l'era svignata. Gli altri giuocatori balzarono in piedi, e si diedero a lottare coi birri. È indescrivibile lo scompiglio che si produsse nell'osteria.

Non temete, disse allora Giano avanzandosi, io ho giurato alla signora principessa di liberarvi dalla prigione, e se l'altra volta non giunsi a trarvi a salvamento, spero questa volta coll'ajuto del Signore di riuscirvi.

Curzio teneva al dito un anello, dal quale non si era mai diviso, perchè era un ricordo della principessa, e Giano lo sapeva, perchè una volta egli stesso aveva recato quel dono. Egli pensò dunque di portare al principe quel contrassegno.

Vado nel gabinetto di vostro marito: ho appunto bisogno di parlargli. Accomodatevi, monsignore. Il prelato uscì. La dama rimase sola con Giano. Due madri. La principessa guardò intorno per assicurarsi che nessuno era in quella stanza, fuorchè l'uomo che le stava dinanzi, poi gli chiese: Ebbene? L'ho portato in salvo, rispose Giano. Dove? A Firenze. E perchè hai tardato tanto?