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La casa dove abitava la famiglia di Vittore non aveva più di cinque stanze anguste, umide, dalle soffitte basse e tarlate; due a terreno, la cucina e un camerotto, in che stavano Damiano e Celso, e tre al pian di sopra; una saletta, se così poteva chiamarsi, poi la camera dov'era morto l'antico velite, contigua a quella della Teresa, e in fondo un bugigattolo, con una finestrina quadrata, aperta a mezza via fra la parete e la tettoja, in forma di abbaìno: era l

Il giorno dopo la morte di Vittore, la Teresa e i figliuoli vollero, senza intender ragione, tornare alla loro casa di Quadronno; chè quasi tenevano un sacrilegio l'averla in que' momenti abbandonata.

L'itinerario fu questo: piazza S. Fedele, piazza della Scala, Santa Margherita, via Mercanti, via Dante, foro Bonaparte, S. Gerolamo, S. Vittore, via Filangieri. Gustavo Chiesi abita in foro Bonaparte 93. I suoi vecchi genitori erano alla finestra che si asciugavano le lagrime col fazzoletto. Nessun altro incidente. Sai come si è ricevuti al Cellulare.

Intanto la vedova di Vittore, su d'una panca nello stanzone del portinaio di quel gran palazzo, con quanta angustia un cuor materno può avere, aspettava, sperava, temeva da due lunghissime ore. Chiusa nel suo nero scialle di grossa lana, col velo sugli occhi e gli occhi a terra, la povera donna tremava, e si sentiva un freddo per le ossa, come nel fitto dell'inverno, benchè si fosse ancora al principio di settembre. Le avevano detto tanto della generosit

Ugo da San Vittore e` qui con elli, e Pietro Mangiadore e Pietro Spano, lo qual giu` luce in dodici libelli; Natan profeta e 'l metropolitano Crisostomo e Anselmo e quel Donato ch'a la prim'arte degno` porre mano. Rabano e` qui, e lucemi dallato il calavrese abate Giovacchino, di spirito profetico dotato.

Padre mio!.... lo interruppe il giovine. Lasciami dire! La mia strada l'ho compita; fu lunga anche troppo.... Oh! io non doveva morire così miseramente in un letto, come un vecchio che ha paura.... Quando penso che anche quell'uomo, ha finito come me!... oh! almanco, di qui a poco, Vittore potr

«Accogli, o Signore, proseguiva il prete imponendo le mani sull'agonizzante, l'anima del servo tuo che dal pellegrinaggio sen viene a te; manda i tuoi angioli santi ad incontrarla, che le insegnino la via e le aprano le porte della giustizia....» L'anima di Vittore era partita. Il ministro di Dio salmeggiò ancora per qualche tempo, e poi benedisse il cadavere.

Nondimeno, quand'egli, veggendo che non volevano andarsene così subito, si volse loro a domandar brusco che cosa avessero a dirgli, le due donne si fecero più vicine; e un po' l'una, un po' l'altra, seppero trovar la via di raccontargli la loro disgrazia, e di ripetergli che avevano pensato di ricorrere a lui, come al solo parente che avessero. Una volta in cammino, la Teresa non finì di dire così presto; parlò del suo Vittore, morto da un mese; dell'ultima penosa malattia di lui, per cui s'eran consunti i loro risparmi; della necessit

Da lungo tempo la buona famiglia non aveva riveduto il signor Lorenzo, l'unico suo protettore e amico. Sulle prime non aveva sentito il vecchio soldato tutto il peso della perdita di Vittore; e le cure prestate agli orfani del suo commilitone, e un resto di fierezza del suo cuor da veterano gli avevano medicata per qualche mese la ferita. Ma l'abitudine di tutta la vita, ma il vedersi sparire d'intorno a uno a uno i pochi avanzi della gloria dell'Imperatore, coloro coi quali aveva sfidata e vinta la morte le mille volte, i suoi compagni di guerra, i suoi amici, che usava chiamare uomini d'uno stampo perduto; e quel trovarsi tutti i solo, sconosciuto, l'ultimo di quegli eroi che portavano scritto nella solcata fronte e nelle ferite del petto i grandi fatti del loro tempo; tutto ciò metteva nell'anima di Lorenzo una sdegnosa tristezza: e questa lo vinceva fattamente da tenerlo ancora lontano da que' soli i quali ancora sapevano far che qualche sorriso diradasse la sua seriet

Chi è?... disse il negoziante; e il capo ricoperto d'uno spelato berretto di felpa verde sporse fuor dalla trincea de' suoi libri mastri. Sono io, sono la Teresa, moglie del cavalier Vittore.... Non si ricorda, signor Domenico? siamo cugini: la mia povera mamma era sorella del suo signor padre. Um!... grugnì il vecchio.