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Il mattino di quella medesima domenica, verso le ore nove, un vecchio contadino aveva aperto l'uscio della bottega di messer Agapito e aveva domandato al signor Martino, che primo gli si era fatto incontro: La casa del signor Marone? Questa. Dove potrei trovarne il proprietario? E' non abita qui. Lo so bene. Vengo appunto dalla sua dimora, e la serva mi ha detto che l'avrei trovato in questa casa.

Vorrei vedere che qualcuno me lo negasse, che qualcuno credesse di mettere il piede qui dentro, a suo talento, e venire così alla buona, sotto maschera d'amicizia o di protezione, in queste mura, a distruggere il bene che vi abita, il bene che consola due creature, che, potrei dire, mi appartengono!

Abù-el-Nèmr spostò un lembo di siepe che racchiudeva l'orticello, condusse il cavallo sotto una piccola tettoia poi battè tre volte le mani. La porta della capanna si aprì lasciando vedere un gran fascio di luce, poi si rinchiuse dietro lo scièk. Medinek, disse Notis, volgendosi al compagno. Chi abita in quel tugurio? Non lo so, rispose il guerriero. Una volta quella capanna era deserta.

Abita qui a Messina, venite da lui, illustrissimo. Oh come rimarr

Un censimento! Che diavolo? Ma se è stato fatto da poco! Che cosa ho da dirvi io? Fors'anche un nuovo catasto. Vogliono poi tante cose! Chi è il tale, chi è il tal altro, che mestiere fa, dove abita, dove si può vederlo.... Ieri, per esempio, mi hanno domandato anche di Pellegrino Menghi, che è il vostro servitore, e di Lorenzo Tamaroni, il vostro caposquadra alle Serre.

Non so dove abita. Bravo! Sei molto avanti. Ma che farci? La vedevo sempre al Regio e ci volle un secolo perchè sapessi il suo vero nome. Sulle prime non era dentro di me che un pochino di curiosit

Scusi, signorina, balbettò l'Ariberti, impacciato come un pulcino nella stoppia; cercavo un amico che abita qui... il signor Filippo Bertone. Qui non abitano Bertoni; diss'ella, ma senza aver l'aria di mandarlo via; ci abito io, Giuseppina Giumella, fiorista presso madama Falcheri, in via Doragrossa, numero 15.

Il cavaliero era un ulano alemanno, di quei che avevano svernato a C..., il quale come fu vicino al prete, rattenne la cavalcatura, si scoperse, e facendo vedere un foglio, dimandollo molto rispettosamente: «Signor prete, sarebbe lei il pievano di D.... «No, rispose Don Marco: Salga su quel monticello dove vede quel campanile; il pievano abita lassù; vada pur dritto che non può fallare....»

Il Ghetto e gli ebrei di Roma. Ammassato in un cupo e triste angolo dell'Urbe, rimpetto al Trastevere, abita qui da più secoli, quasi reietto dal resto del genere umano, il popolo degli ebrei di Roma. Di essi tratteranno queste pagine, che l'autore ha ricavato parte da scritti antichi e moderni, parte dalla bocca degli stessi ebrei. Più volte chi scrive ha percorso il Ghetto romano, e la sua popolazione, unica antica rovina vivente fra le rovine della citt

Abita colassù, cioè, dico male, abitava nel gennaio 1857 il protagonista del mio racconto, uomo sui trentaquattro, laureato in leggi, scapolo, non brutto, antipatico, e con ventimila lire d'entrata.