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Per ogni botta almanco, che disserra, cader fa sempre un cavalliero in terra. 45 In altra parte ucciso avea Rinaldo tanti pagan, ch'io non potrei contarli. Dinanzi a lui non stava ordine saldo: vedreste piazza in tutto 'l campo darli. Non men Zerbin, non men Lurcanio è caldo: per modo fan, ch'ognun sempre ne parli: questo di punta avea Balastro ucciso, e quello a Finadur l'elmo diviso.

Straziavanlo, almanco? PEDANTE. Non certo; ma il trattavan da gentiluomo. GHERARDO. Io sto con la morte alla bocca. PEDANTE. Non avemmo mai risposta di lettere che noi mandassemo. GHERARDO. Tu intendi. Che che ti cavará di man qualche scudo? VIRGINIO. Segue.

Almanco si fusse messa a voler bene a qualche uomo di conto, maturo, che sapesse fare i suo' fatti e gli cavasse la pruzza! Ma la s'è imbarbugliata d'un fraschetta che a pena credo che, quando gli è sdilacciato, si sappia allacciare, s'altri non gli aita. E, tutto 'l , mi manda a cercar questo drudo come s'io non avesse che fare in casa.

CORONA. La ragione. PAOLA. Perché cosí la ragione? CORONA. La quale m'avvisava dover essere peggior Limerno che Merlino. PAOLA. Leggerlo almanco voi dovevati. CORONA. A che perder il tempo? PAOLA. Taci, ché d'ogni libro qualche cosa s'impara. CORONA. Questo è falso. PAOLA. È sentenzia di Plinio. CORONA. Vada con le altre sue menzogne! PAOLA. Negarai tu che d'ogni libro non s'impari qualche cosa?

Padre mio!.... lo interruppe il giovine. Lasciami dire! La mia strada l'ho compita; fu lunga anche troppo.... Oh! io non doveva morire così miseramente in un letto, come un vecchio che ha paura.... Quando penso che anche quell'uomo, ha finito come me!... oh! almanco, di qui a poco, Vittore potr

23 quando fallir sia quel che si fa a forza: ma sia quel che si vuol, tu sappil'anco; poi con la spada da la immonda scorza scioglie lo spirto imaculato e bianco, e le mie luci eternamente ammorza; che dopo tanto vituperio, almanco tenerle basse ognor non mi bisogni, e di ciascun ch'io vegga, io mi vergogni.

GHERARDO. O Spela, quanto sarei stato contento s'io fusse costei! SPELA. Perché avreste, forse, provati molti mariti, ove non avete provato se non una moglie? O pur il dite per altro? CLEMENZIA. E quanti mariti ho io provati, Spela? che Dio te faci spelar da le mosche! Hai tu forse invidia di non esser stato un di quelli? SPELA. , per Dio! ché la gioia è bella, almanco.

Infine Ugo sghignazzò con un subito pensiero: Ah! vedrò se i morti, almanco i morti sono ancora in ispirito, e se hanno piet

Io gli dirò ogni cosa. Ma sapete? La vi vorrebbe vedere andare altramenti; ché cosí gli parete un pecorone. GHERARDO. Come «un pecorone»? che gli ho io fatto? CLEMENZIA. No. Ma perché voi andate sempre avviluppato ne le pelli. SPELA. Sará buon, dunque, che per amor suo si faccia scorticare o che, almanco, corra ignudo per questa terra. Ha' veduto? GHERARDO. Io ho piú be' panni ch'uom di Modena.

Al ricevere di quel biglietto, Lisa, col meraviglioso istinto di donna amante, presenti che quella era una disgrazia; non sapeva capire come, venuto fin sotto alla porta, Gustavo non fosse salito a darle almanco un bacio d'addio.