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«Gualfardo, che lo comprese meglio di me, ed indovinò che voleva togliermi al supremo dolore di vederlo morire, strinse il mio capo sul suo cuore, e baciandomi in fronte, mi disse: « , Fulvia; dormi. Io ti sveglierò: e mi condusse alla poltrona, mi accomodò i cuscini, mi coperse con uno scialle, poi tornò presso il babbo. «All'istante il sonno mi vinse. Un sonno profondo, senza sogni.

La voce della Rondine. E svégliati con un viso «fatto d’una rosa». Mortella. Mi sveglierò, mi sveglierò. La voce della Rondine. Non ti vedo più. Spòrgiti. Mortella. Addio. La voce della Rondine. Ah! Mortella, Mortella! Guarda, guarda il buono augurio! Alza il capo. C’è un filo di luna nuova alla tua sinistra: la luna a manca!

Dorme, mormorò il beduino. Lo sveglierò. Battè l'acciarino, accese l'esca e diè fuoco ad una torcia resinosa impiantata nel suolo, la quale illuminò d'una luce azzurognola l'umida caverna che era poco alta e assai ristretta. L

Sentite, sentite, voi non avete nessuna colpa, è vero, io non posso dire nulla contro di voi, voi non mi avete ingannata, sono io che ho voluto ingannarmi, lo confesso. Ma pure.... io vi amo, io non posso levarmi dal cuore questo amore, io non resisto al pensiero di restare sola, qui, mentre voi ve ne andate, così lontano; morirei; sentite, non ho mai mentito, morirei. Bisogna pur concedere qualche cosa agli illusi, agli esseri semplici. Il mio destino è di amarvi, Massimo, non vi è altro, per me. Che volete, il mio sogno continua, io non mi sveglierò che per entrare nella tomba. Sentite. Lasciatemi venir con voi: andate solo, andate triste, laggiù, in un paese ove non avete amici parenti. Io, qui, non lascio nessuno. Posso disporre della mia persona, della mia vita. Direte che vi sono sorella, nipote, governante, direte che sono la vostra serva, mi contento. Purchè io possa seguirvi, vi servirò, laggiù. Non mi vedr

Non c'è nessuno? So ch'io gli sveglierò o che la porta anderá in terra. PILASTRINO. Chi è giú? Corri al fuoco, impazzato! Son fatte le limosine. Che cerchi tu? TIMARO. Non gridar di , boia! Deh! scendi a basso. PILASTRINO. Tu vuoi pur la baia! Che dimandi? ché vo' tornare al letto. Che discrezione! TIMARO. Vedi u' son condotto! Cerco di Pilastrin. PILASTRINO. Mi par che uccelli la fava.

È inutile, disse, tanto e tanto non lo sveglieresti; e, se riuscissi a destarlo, gli nuoceresti assai. Non lo sveglierò, ma voglio vederlo... Ah babbo mio! babbo mio! Ed ecco dalla camera vicina la voce del padre risponderle fiocamente: Matilde! che c'è!... Hai bisogno di me! Vengo vengo. Matilde mandò un grido di gioja, Emilio si morse rabbiosamente le labbra.

Ti rapirò nel verso; e tra i sereni Ozi de le campagne a mezzo il giorno, Tacendo e rifulgendo in tutti i seni Ciel, mare, intorno, Io per te sveglierò da i colli aprichi Le Driadi bionde sovra il piè leggero E ammiranti a le tue forme gli antichi Numi d'Omero. E non poteva nulla per lui; domani forse avrebbe dovuto lasciarlo.

Sento dire che sulla terra vi sono molti infelici senza tetto, senza famiglia, senza amore: consolali; perdona ai cattivi, premia i buoni e poni sotto la testa dell'orfanello un guancialino che lo faccia dormireMi sveglierò a giorno e vedrò il cielo azzurro, e il sole e i fiori gai. Mamma, un altro bacio. Mamma, buona notte. La carta.

Ma dove state? Cosa fateDove sto? Sto in questa vile strada nel quartiere dei negri. E cosa faccio? Muoio di fame. Mamma! mamma! mamma! ma questo è un sogno che faccio, non è vero? Uno stolto, incredibile sogno, da cui mi sveglierò ridendo, per ritrovarmi vicino a te. Vorrei svegliarmi ancora bambina in Inghilterra, nella Casa Grigia... C'era la nonna, vero? non me la ricordo, ma so che c'era.