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«Hai fatto male; te l'ho pur detto che io sarei ritornato a mattina; ma io mi sento addosso un tedio mortale, e muoio di sonno.» «Ebbene va a dormire.» «Alla campana di mezzodì verrai a svegliarmi.» «Va benissimo.» «Ora hai da sapere....» «Che cosa?» «Che stasera... o tutt'al più domani mattina ho a tornare a Milano.» «A Milano

Egli è tornato a casa all'alba, secondo il solito, ha visto il lume acceso attraverso la toppa, ha avuto paura si appiccasse fuoco alle cortine del mio letto, ed è entrato pian piano per non svegliarmi, mi ha vista addormentata sul seggiolone, si è accostato, ha chiuso adagino la finestra gi

Quante volte sono risalito nella mia stanzaccia, e mi sono posto a letto con la febbre e quasi con la certezza di non svegliarmi più il giorno appresso.... E, dopo tanti stenti, tanti atroci dolori, tanti palpiti, nel momento in cui credevo toccare la meta, mi trovo in un'altra prigione..... Ah, il mio figliuolo.... il mio povero figliuolo!... Avea un gran coltello in mano.

Ma dove state? Cosa fateDove sto? Sto in questa vile strada nel quartiere dei negri. E cosa faccio? Muoio di fame. Mamma! mamma! mamma! ma questo è un sogno che faccio, non è vero? Uno stolto, incredibile sogno, da cui mi sveglierò ridendo, per ritrovarmi vicino a te. Vorrei svegliarmi ancora bambina in Inghilterra, nella Casa Grigia... C'era la nonna, vero? non me la ricordo, ma so che c'era.

Fra le altre cose, l'Ambasciatore gli disse che il Re d'Italia gli aveva mandato il suo ritratto. È un dono prezioso, rispose; e io lo farò porre nella sala dove dormo, in faccia a uno specchio, che è il primo oggetto su cui cadono i miei occhi allo svegliarmi; e così ogni mattina, appena desto, vedrò riflessa l'immagine del Re d'Italia, e penserò a lui.

In quell'occasione, egli mi disse: Prima, tempo fa, io occupavo la vostra stanza; e nelle nottate bianche, come questa, qualche volta ero talmente sfinito dall'insonnia, che mi sembrava di udire dei picchi alle pareti, al soffitto, nel centro del pavimento; picchi, ora lievi, ora forti, che arrivavano fino a svegliarmi, se per caso lo sfinimento mi faceva chiudere gli occhi a un pisolino.

Mi deliberai di rompere quanti fiaschetti di liscio e quante ampolle io trovava: e, stendendo la mano cosí nel sonno, credendo pigliare un fiaschetto, presi un orinale, pien d'altro che d'aqua d'angioli, per trarlo nel muro; e a punto lo batteva nel capo a ser Giuliano che m'era a canto per svegliarmi; e vi so dire che io l'arei profumato di buona sorte, se a punto in su quello egli non mi avessi svegliato, per impormi vi dicessi quello che si vergogna a dir lui.

Ma Lidia con un cenno della mano li tranquillò, continuando in pari tempo: Sergio è venuto nella certezza della mia colpa in séguito a un fatto molto semplice: io ho ricevuta ieri una lettera, della quale non ho creduto di riferire il senso, perchè non potevo supporre vi si annettesse un significato così grave e insultante.... Sergio ha spiato però dove io posassi il foglio, e durante la notte ha aperto il cassettone, ne ha levata la chiave dello scrigno, ha aperto lo scrigno, e s'è impadronito della lettera.... Io era coricata e dormivo: egli è venuto a svegliarmi, chiedendomi conto di quelle poche righe, e siccome io, offesa dalla domanda, mi son rifiutata di dargli spiegazioni, il signore mi ha minacciata d'uno scandalo, di non so quale scandalo.... Peggio ancora, continuando io a rimanere muta, Sergio mi ha preso pel braccio e me l'ha stretto in modo che.... ecco, ne porto i segni.

Oh, insomma! gridò egli allora, Assereto, levati su! L'Assereto balzò in piedi tutto confuso, stropicciandosi gli occhi. Perchè svegliarmi? esclamò egli. Facevo un sogno così bello! Figurati; sognavo che il tuo Collini era venuto, con un cuor da leone, tutto armato di feroci propositi. Ma vedo bene che bisogner

«Certi momenti, mi par di sognare, e ho paura di svegliarmi; e certi altri momenti, non so da che parola cominciare per ringraziar il Signore. Mi accade, specialmente quando chiudo gli occhi, di figurarmi che l'aria, dove sono, sia diventata azzurra, come nel cielo che è in alto; è una stranissima cosa, che far