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Il secondo giorno dell'entrata in Napoli, alla festa uffiziale nella chiesa di Piedigrotta, Garibaldi, inginocchiato sovra un cuscino di velluto, riceveva, dall'arcivescovo in pontificale la palma che solevasi d'antico offerire l'8 settembre al re delle Sicilie.

Giunto in Toscana, rincorò i patrioti, che erano indignati e stupiti per l'inattesa tregua di Villafranca, con la singolare efficacia della sua parola, e formulò un nuovo piano d'insurrezione in questo semplice motto: al centro mirando al sud; invasione cioè dell'Umbria e dello Stato Romano per muovere quindi verso il regno delle Due Sicilie.

Salimmo al palazzo del governo sovra un poggio, ove fu apparecchiata una mensa sontuosa di oltre cinquanta coperti, con isplendidissima illuminazione in cera, con addobbi di damasco e di corone innumerevoli di fiori, con lusso di vini francesi, con copia grande di gelati, che soglionsi nelle Sicilie distribuire a met

In un altro diploma del r. archivio di Napoli, reg. segnato 1270, B, fog. 9, a t. in data del 29 ottobre 1279, per alcune prestazioni alla chiesa di Messina, si legge al margine: Alaymo de Lentini et sociis secretis Sicilie. Donde si conferma che Alaimo era nobile uomo, adoperato ne' maggiori ufici dello stato, e ricco da prender in affitto quel della Segrezia.

Parecchie circostanze ritardarono la partenza di Don Diego per Roma ove doveva recarsi a ricevere la consacrazione episcopale. Nel regno delle due Sicilie, il re designava e nominava i vescovi, il papa li passava all'olio.

Fra i grati ricordi del contatto personale col liberatore delle Due Sicilie, veruno mi si affaccia così vivido alla memoria, come le mattutine passeggiate a cavallo nelle vicinanze di Palermo sino alla battaglia di Milazzo.

Chi vietò con resistenza instancabile che l'Inquisizione dominatrice su tutta l'Europa s'impiantasse nelle Due Sicilie? Il Popolo. Chi scacciò da Genova nel dicembre del 1746, di mezzo al sopore di tutta l'Italia, un esercito Austriaco? Il Popolo. Chi vinse le cinque memorande Giornate Lombarde nel 1848? Il Popolo.

Dal vertice di Sant'Angelo, Garibaldi, con assiduo pensiero, vigilava i movimenti del nemico e meditava il passaggio del fiume per irrompere fra Capua e Gaeta, dividere l'esercito borbonico e, dimezzato, conquiderlo oggi sul Volturno, la dimane sul Garigliano. Ivi il giovine monarca delle Sicilie avrebbegli consegnata la propria spada. Così davanti al prestigio del suo nome caddero le rocche dello Stretto ed i castelli della capitale; così si dileguarono cinquantamila uomini davanti alla sua carrozza da Reggio a Salerno; così la flotta, nella rada di Napoli, ammainate le vele e addobbata, con cento e un colpo di cannone lo salutò ammiraglio e signore. Ma avuta certezza dell'intervento del re sardo, lo splendido disegno gli si scoloriva d'ora in ora. L'intervento del re doveva mutare di pianta il carattere della lotta: gl'incanti del mago di Caprera dovevano scomparire, e cessato il prodigio, la realt

Nella vostra del 26 giugno, voi professate d'insegnare, per mezzo della stampa inglese, agl'Italiani di Napoli, il modo d'ottenere che Ferdinando ridiventi monarca costituzionale delle Due Sicilie. Se migliaja, anzi milioni d'uomini, schiavi d'una tirannide illimitata, possano quetamente intendersi a praticare universalmente un rimedio più che difficile e rare volte tentato l

Benché signor di altri regni in Ispagna, non avea piú lasciato quello delle Due Sicilie da trentott'anni; v'avea combattuto a lungo, l'avea pacificato, ordinato, fatto riposare e risplender d'arti e di lettere; e compié i suoi benefizi a' sudditi napoletani, lasciando i regni spagnuoli e Sicilia a Giovanni suo fratello, ma Napoli distaccato, a Ferdinando suo figliuolo naturale.