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Lady Elisabetta le aveva fatto spogliare la beghina di monaca di casa e le aveva regalato degli addobbi da donna, da giovinetta modesta ed elegante, dagli scuri colori, come gli esigeva la sua posizione.

Salimmo al palazzo del governo sovra un poggio, ove fu apparecchiata una mensa sontuosa di oltre cinquanta coperti, con isplendidissima illuminazione in cera, con addobbi di damasco e di corone innumerevoli di fiori, con lusso di vini francesi, con copia grande di gelati, che soglionsi nelle Sicilie distribuire a met

La signorina del Castelletto prese sopra di l'incarico degli addobbi, delle tende alle finestre, dei quadri e della Madonna a capo del letto, che volle appendere essa stessa. Tutto l'appartamento degli sposi consisteva in quattro stanze, due al pian di sopra, due a terreno, che servivano anche di scuola ai bambini dell'asilo con un piccolo chioso verso la riva ombreggiato da quattro piante di fico; ma come non è mai disgrazia quando il frumento trabocca dallo staio, così non è male che la felicit

Per la camera semioscura aleggiava un profumo indefinito d'acque odorose; i mobili modesti delle case d'affitto variamente ricoperti e senza stile, parevano l'avanzo di diversi addobbi; il letto solo in mogano lucidissimo era elegante e nuovo.

Alle otto, il domani, Concettella tornò. Don Diego ebbe della pena a riconoscerla. Ella era andata a fare la sua teletta alla riva del mare, la notte stessa. La speranza di un avvenire più clemente le aveva dato del coraggio. Aveva ammassati i suoi capelli in un lembo di vecchia pezzuola rossa e si era coverta degli addobbi di Bambina. La civetteria, l'anima della donna, si risvegliò.

Con tutto ’l core e con quella favella ch’è una in tutti, a Dio feci olocausto, qual conveniesi a la grazia novella. E non er’ anco del mio petto essausto l’ardor del sacrificio, ch’io conobbi esso litare stato accetto e fausto; ché con tanto lucore e tanto robbi m’apparvero splendor dentro a due raggi, ch’io dissi: «O Elïòs che li addobbi!».

Con tutto ’l core e con quella favella ch’è una in tutti, a Dio feci olocausto, qual conveniesi a la grazia novella. E non er’ anco del mio petto essausto l’ardor del sacrificio, ch’io conobbi esso litare stato accetto e fausto; ché con tanto lucore e tanto robbi m’apparvero splendor dentro a due raggi, ch’io dissi: «O Elïòs che li addobbi!».

Con tutto 'l core e con quella favella ch'e` una in tutti, a Dio feci olocausto, qual conveniesi a la grazia novella. E non er'anco del mio petto essausto l'ardor del sacrificio, ch'io conobbi esso litare stato accetto e fausto; che' con tanto lucore e tanto robbi m'apparvero splendor dentro a due raggi, ch'io dissi: <<O Elios che si` li addobbi!>>.

Malgrado del disprezzo reciproco, è probabile però che le due contesse si sarebbero sfogate a sparlar dei padroni di casa se la presenza di don Luigi non le avesse tenute in riga. E che don Luigi della roba sullo stomaco ne aveva anche lui, e aveva una voglia di dirne quattro! Per San Filippo Neri! Un sacerdote par suo, un letterato, il precettore del padroncino, il cappellano della famiglia, cacciarlo in un angolo come se fosse una spazzatura, come se si vergognassero di lui! E si vantavano d'esser gente devota alla Chiesa! Queste cose don Luigi le aveva sulla punta della lingua, ma non le diceva per paura degli altri, e specialmente di quelle femmine chiacchierone. Così, per darsela ad intendere a vicenda, il prete e le due signore andavano a gara nel levare a cielo la bellezza degli addobbi, il buon gusto dei ristauri e lo sfarzo con cui si faceva tutto in casa Bollati, e solo di tratto in tratto si permettevano qualche osservazione a carico dell'una o dell'altra fra le dame raccolte nel geniale ritrovo. Erano allusioni velate, erano suggestioni piene di carit

Le aiuole spiegavano i loro addobbi di girani, di viole, di flussie, mentre le ravanelle; gli anthemi, le cobee, le volubili si arrampicavano su per i tralicci verdi del muro e li tappezzavano di fiori di oro, di zaffiro e di argento.