United States or Moldova ? Vote for the TOP Country of the Week !


«O anima», diss’ io, «che par vaga di parlar meco, fa ch’io t’intenda, e te e me col tuo parlare appaga». «Femmina è nata, e non porta ancor benda», cominciò el, «che ti far

e sotto l’ombra de le sacre penne governò ’l mondo di mano in mano, e, cangiando, in su la mia pervenne. Cesare fui e son Iustinïano, che, per voler del primo amor ch’i’ sento, d’entro le leggi trassi il troppo e ’l vano. E prima ch’io a l’ovra fossi attento, una natura in Cristo esser, non piùe, credea, e di tal fede era contento;

........ non so ben, se ’ntero è conosciuto L’alto disio che messo m’hai nel petto, la mia intera fede, Da costei, che possiede la mia mente, che io non torrei Pace fuor che da essa, vorrei. Perch’io ti prego, dolce signor mio. Che gliel dimostri, e facciale sentire Alquanto del tuo foco In servigio di me; ché vedi ch’io Gi

La paglia che voi usavate per sorbire l’aspro cock-tail vi lasciò cadere una fredda goccia su la scollatura incipriata. Doveva essere così fredda, su quel seno maravigliosamente caldo, ch’io pure ne rabbrividii.

Così quel lume: ond’ io m’attesi a lui; poscia rivolsi a la mia donna il viso, e quinci e quindi stupefatto fui; ché dentro a li occhi suoi ardeva un riso tal, ch’io pensai co’ miei toccar lo fondo de la mia gloria e del mio paradiso. Indi, a udire e a veder giocondo, giunse lo spirto al suo principio cose, ch’io non lo ’ntesi, parlò profondo;

che ’l tuo cor, quantunque può, giocondo s’appresenti a la turba trïunfante che lieta vien per questo etera tondo». Col viso ritornai per tutte quante le sette spere, e vidi questo globo tal, ch’io sorrisi del suo vil sembiante; e quel consiglio per migliore approbo che l’ha per meno; e chi ad altro pensa chiamar si puote veramente probo.

Non creda donna Berta e ser Martino, per vedere un furare, altro offerere, vederli dentro al consiglio divino; ché quel può surgere, e quel può cadere». Paradiso · Canto XIV Dal centro al cerchio, e dal cerchio al centro movesi l’acqua in un ritondo vaso, secondo ch’è percosso fuori o dentro: ne la mia mente sùbito caso questo ch’io dico, come si tacque la glorïosa vita di Tommaso,

cosa non fu da li tuoi occhi scorta notabile com’ è ’l presente rio, che sovra tutte fiammelle ammorta». Queste parole fuor del duca mio; per ch’io ’l pregai che mi largisse ’l pasto di cui largito m’avëa il disio. «In mezzo mar siede un paese guasto», diss’ elli allora, «che s’appella Creta, sotto ’l cui rege fu gi

Apri la mente a quel ch’io ti paleso e fermalvi entro; ché non fa scïenza, sanza lo ritenere, avere inteso. Due cose si convegnono a l’essenza di questo sacrificio: l’una è quella di che si fa; l’altr’ è la convenenza.

Così quel lume: ond’ io m’attesi a lui; poscia rivolsi a la mia donna il viso, e quinci e quindi stupefatto fui; ché dentro a li occhi suoi ardeva un riso tal, ch’io pensai co’ miei toccar lo fondo de la mia gloria e del mio paradiso. Indi, a udire e a veder giocondo, giunse lo spirto al suo principio cose, ch’io non lo ’ntesi, parlò profondo;