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Ed appena il piroscafo abbandonò il porto, Arrigo disse alla compagna: Bel soggiorno a Messina, o Emma; ma molti cattivi v'ho trovati... v'ebbi molte noie... molte paure... E non ritorneremo più col

«Non vanno le cose molto bene» diceva Corvo a Banderuola, la stessa sera del 24 luglio 1860 nella camera del comandante della Borbona, mentre questa incrociava a ponente dello stretto di Messina.

Il primo risultato che si ha dalla osservazione dei fatti è significativo: nella provincia di Messina ed in alcune parti della provincia di Catania dove predomina una mezzadria meno adulterata e forme di contratti agrarî relativamente eque, dove i rapporti tra le varie classi sociali sono improntati ad una certa umanit

, e da qualche giorno alloggiava in casa mia. E vi narrò egli?... chiese ella un po' esitante. In qual modo conosceste Federico, in qual modo sposaste il duca? .... Egli vi fu quasi forzato. Lo trovai la sera stessa del nostro arrivo a Catania; veniva a cercare del suo amico, che un servo gli aveva narrato d'aver veduto risuscitato in Messina.

Contro Milazzo quell'assalto si drizzò, perchè traeane Messina le vittuaglie, che il parlamento avea deliberato di provvedersi; e mal s'era fatto tra l'universale sospezione e penuria. I conti di Brienne e di Catanzaro, Erberto d'Orléans, e Bertrando d'Accursio, capitani di questa fazione, aveano a bruciar le messi, dar guasto al paese, rapire gli armenti per uso dell'esercito, e occupar indi Milazzo: i quali a ventiquattro giugno, con cinquecento cavalli e mille pedoni, sur una sessantina di barche salpavano dalla Catona. Contro tal forza, e cento altri legni che si vedean surti alla spiaggia, il capitan della citt

Il Dittatore facea la sua entrata in Napoli, mentre tutto l'esercito meridionale malgrado le marcie forzate, trovavasi ancora ben distante verso lo stretto di Messina, ed il re di Napoli nella notte dal 5 al 6 abbandonava il suo seggio per ritirarsi a Capua.

Dal Surita, Annali d'Aragona, lib. 4, cap. 18, sappiamo che Bartolomeo de Neocastro, in una sua storia in versi, riferiva essere stati dal parlamento generale che si tenne in Messina, eletti sei uomini al governo provvisionale dell'isola in questo tempo. Gli altri storici non ne fanno motto; lo stesso Bartolomeo nella sua cronaca in prosa.

Emma ed Arrigo, perduta in Messina la baronessa, abbandonavano per sempre quella citt

E senza dar tempo al cicaleccio del Banderuola ch'ei scorse pronto a sostenere con calore il decoro della marina, egli proseguì: «Ammiraglio, ricordatevi che noi dobbiam lasciare in Messina la signora contessa N., tanto raccomandata da S. Santit

Facendosi però più trattabili ogni giorno i suddetti generali, si conchiuse finalmente una capitolazione, con cui l'esercito borbonico obbligavasi d'imbarcarsi fra un numero determinato di giorni, abbandonar la Sicilia e non tenervi che le cittadelle di Messina, Agosta e Siracusa.