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Carlo fece una corsa in giardino sul velocipede di Alberto, Vittorio si fece prestare una macchinetta fotografica e volle tentare di cogliere qualche gruppo. Furono serviti dei rinfreschi, dei pasticcini, che formarono la delizia di tutti quei bimbi, e il divertimento terminò con un ballo campestre in mezzo al prato.

La lunga tavola era tutta occupata da piatti colmi di pasticcini e di dolci; due grandi samovar d'argento fumavano, e da un'enorme zuppiera un servo scodellava nelle tazze il punch freddo, mentre altri versavano lo sciampagna gelido dalle caraffe di cristallo e distribuivano i sorbetti rosei e bianchi.

Cosa dovevamo fare per giungere alle dieci?.. Entrammo nella taverna della sera avanti... Ah! così ci fosse venuto un granchio alle gambe!.. Rivedemmo le simpatiche Ebi che con tanta grazia porgevano il nettare agli avventori, entusiasti delle loro bellezze, le rivedemmo, e ci attaccammo discorso; si parlò della guerra, della Francia, delle donne Italiane, che esse dicevano bellissime, delle prossime emozioni del campo, della moda, dei vestiti corti, del ciuco ammaestrato che facevano vedere sul porto, della guardia mobile, dell'esercito di Bourbaki e dei pasticcini di Strasburgo che non arrivavano più. Erano discorsi le più volte senza senso comune, ma che servivano ammirabilmente per farci ammazzare alla meno peggio qualche ora. Il male si fu, che le parole erano accompagnate dalle libazioni: le libazioni c'indussero a fare il dejuner, questo tirò dietro da se lo Champagne... Avevamo cominciato a sdrucciolare su una sgamba viuzza e ormai bisognava ruzzolare a rotta di collo per tutta la china. Il piacere di esser giunti finalmente in quella Francia, che da tanto tempo agognavamo, il trovarsi accanto a quelle vaghe ragazze, la generosit

Nella bottega arredata con qualche gusto cittadinesco non c'era in quell'ora che un vecchio signore esotico seduto davanti a un bicchierino di cognac in compagnia di una bellissima giovine, vestita con una estrema eleganza in chiaro, che rosicchiava con grazioso appetito un piatto di pasticcini usciti allora dal forno.

Eh via! Tu parli come un uomo esaurito, di cinquant'anni... Vieni stasera in casa X... e vedrai che ne sarai contento. C'è una raccolta sempre più ricca di belle signorine e di stupende signore, un'allegrìa di buon gusto, l'insuperabile gentilezza dei padroni di casa, del thè, dei vini, dei pasticcini e dei sandwiches squisiti. Se tu ci fossi venuto queste sere addietro, non saresti cascato in brutta melanconìa: ci siamo divertiti un mezzo mondo. S'è fatto un po' di tutto; mormorazioni, giuochi di societ

Nonostante le feste con cui egli fu accolto al suo nascere, il contino Leonardo non fu guastato con troppi baci e troppe carezze. Il conte Zaccaria, libertino incorreggibile, s'occupava più delle crestaie e delle ballerine che de' suoi figliuoli, e la contessa Chiaretta, tra le pratiche di devozione e il teatro, il fare e il ricever visite, il curare i suoi mali veri e l'almanaccar dietro ai suoi mali immaginari, il bever tazze di cioccolata e il mangiar pasticcini, esauriva tutte le forze del corpo e dello spirito, le restava più tempo o voglia di dedicarsi alle cure materne. Dimodochè S. E. Leonardo Bollati, progenie di dogi, passò dalle braccia della balia e delle bambinaie a quelle dell'altre persone di servizio, e ne' primi anni della sua gloriosa esistenza non era ammesso al cospetto de' genitori che la mattina appena alzato e la sera avanti di coricarsi. In questi momenti solenni egli baciava la mano al nonno, al signor padre e alla signora madre, e dava loro il buon giorno e la buona notte. Nelle grandi occasioni (a Pasqua, a Natale, al Capo d'anno, ecc.) lo si faceva portare a tavola alle frutta. Allora il contino dava prova di ottimo appetito e di rara precocit

La padrona di casa dilettavasi tanto del sale arcadico di Balena, ma quale un maestro di Cappella, sapeva a tempo moderare i crescendo e spingere gli adagio, mostrandosi poi avversa alle stonature, che inesorabilmente riprendeva. Tutto quanto sopra veniva inaffiato da legittimo Polesella, accompagnato a castagne al forno, a pasticcini, a biscotti.

La padrona di casa furba, (una donna che non sia furba è precisamente quale una gatta che non pigli sorci), aveva bensì udita la suesposta interrogazione di Balena, ma voleva pigliar tempo a rispondere. Balena, piccato dal silenzio della signora Tullia, inghiotte in fretta due pasticcini e ritorna all'assalto. Pare, disse, ridendo di gusto, che il signor Aringa ed Alfredo sieno stati entrambi avariati, qua e col

I due del terrazzo al primo scoppiettar degli archibusi si erano, come nimici delle palle di piombo, tolti dal verone, ed ormai credendosi sicuri della preda, avevano fatto ingresso nella sala della colazione, ove tracannavano e Sciampagna e Bordò ed altri preziosi vini, e rosicchiavano polpe di selvaggiume e pasticcini alla crema, quando vennero dalle guardie avvisati che il prigioniero era gi

Quando furono sulla via, Balena che era rimasto un po' indietro, fu udito dire; come i pasticcini fossero fatti col grasso di maiale e non col burro, cosa nocevole alla sua gola delicata! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Un disguido costato meno caro di quanto poteva.