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La povera gente, gli operai, si accalcavano al banco: il venditore smerciava perfino duecento porzioni del suo manicaretto in una sera. Alcuni avventori, preso il piatto e la forchetta, si allontanavano dal banco, si mettevano vicino alle case, e voltati verso il muro, diluviavano allegramente. Era quella l'ora della ritirata militare!

Durante la mia assenza la bottega andò avanti tal e quale, come se ci fosse stato Battista e forse meglio. Per distrarsi e per uscire dal suo dolore, la vedova aveva raddoppiato di zelo, di attenzione, e svelta com'è, simpatica com'è agli avventori, fece prosperare le cose al punto, che il semestre si chiuse con qualche migliaio di lire in più sul previsto.

Ad un tavolo, nella parte più remota del sotterraneo, sedevano una dozzina dei più robusti avventori. Un potente doglio collocato nel centro d'un tavolo, e questo ben guernito di bicchieri pieni o da riempire, attestavano non voler gli astanti conversare a bocca asciutta.

per gli avventori si permettevano sempre eccezioni tanto da non iscontentarli. Bisogna sapere il vivere del mondo. Scoccarono le sei al piccolo orologio della cappella. Paolino, barcollando leggermente, uscì dalla porta maggiore.

In questi discorsi s'erano alzati da tavola e scendevano, per la scaletta, nella sala a pianterreno. Colaggiù non c'erano più avventori, e il provvido tavoleggiante aveva gi

Due robusti giovani, fratelli di Giovanna, avean la vigilanza dell'interno, e distribuivano, aiutati da garzoni, ogni cosa richiesta dagli avventori. L'ardue non temo e l'umili Non sprezzo imprese. Osteria della bella Giovanna, ! E perchè non potrei narrare anche delle osterie?

Tutte le botteghe illuminate; le taverne piene fin sulla porta, dove spesso gli avventori stavano ad aspettare per poter entrare. Ad ogni passo incontriamo gruppi di operai, di marinai mezzo ubbriachi, cantando o questionando.

Oh! questa volta fu il tedesco a parlare altra cosa fendere, altra cosa prender per cambio! E marito e moglie, voltate le spalle a Sandro, presero a servire gli altri avventori, lasciandolo con un palmo di naso a contemplare il suo scaldaletto dimenticato sul tavolo, aperto e, per soprappiù, calunniato nello scappamento.

Assumeva un'aria terribile, un cipiglio da tiranno, e la spaventava in mille guise, qualche volta allungandole anche certe carezze che pesavano un po' troppo. Era sempre la Ghita, in fin dei conti, che doveva scontare le canzonature inflitte al suo Menico dagli avventori del Caffè del Duomo.

Qualche neofito della nuova setta cristiana, il proposto don Anna, cinque o sei canonici della cattedrale e la moglie del vice-intendente Caifasso, erano i soli avventori della bottega. La contessa di Caifasso aveva altresì profittato dei gabinetti particolari in compagnia di un tenente degli usseri.