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Questo pei residenti nella Capitale; ma quando gli amici eran lontani, forma e formola cangiavano: lo stampino minuscolo diventava un foglio grande di carta, e la dicitura epigrafica passava in epistolare. In proposito incontriamo una lettera stampata della Principessa di Cutò in Napoli alle sue nobili amiche in Palermo: Eccellenza.

Non la conosco, aveva risposto Marco. Non conosci quella bionda alta e sottile che incontriamo spesso, quando siamo a Como, sulla strada di Camerlata in compagnia di una signora matura, che è sua madre? Era la mamma di Marco che prendeva parte al discorso per richiamargli alla mente la giovinetta.

Avanti a noi sta un'enorme pianura e allo sfondo una catena di montagne che dobbiamo raggiungere per trovar acqua, e che pare si vadano sempre allontanando al nostro avanzare: la stanchezza era alleviata dalla distrazione di trovare frequenti gazzelle, ma il sole ci faceva desiderare il punto fissato pel riposo: verso mezzogiorno incontriamo molti buoi e capre, indizio che siamo poco lontani dalla sospirata fonte: pieghiamo infatti leggermente ad ovest, entriamo in una larga vallata che va a poco a poco restringendosi, la vegetazione si fa più fitta, e verso l'una ci accampiamo presso il letto di un torrente in cui con gran consolazione vediamo scorrere acqua limpida.

Di qua dal Reno, tra la Franconia, la Baviera, e la valle dell'Eno giace un paese nominato Svevia. Corre fama che negli antichi tempi fosse Regno, nei successivi fu Ducato; finalmente nel secolo scorso perde anche questa prerogativa. La casa di Austria, e di Vittemberga, se ne divisero il suolo; ora incontriamo più principe in Germania che assuma il titolo di Duca di Svevia.

Verso mezzogiorno incontriamo gente e mule portanti carichi con tappeti e spade dalle impugnature d'argento, ciò che ci fa supporre che qualche grande sia poco lontano da noi. Domandiamo, ed è infatti il Cighiè, capo civile ed ecclesiastico di Axum, che viene dal campo del re.

La vegetazione vi è abbondante: incontriamo ossa umane e teschi in quantit

Dopo poco lo incontriamo, seguito da moltissima geme in parte armata, in parte portante i suoi effetti, tende, cuscini, croci, vasi pel tecc, ecc. È un bel vecchio dalla barba bianca e dal tratto simpatico; cavalca una mula con bardatura a ricami in pelle a diversi colori e gualdrappa ricamata con filo e lavori in argento.

Dopo qualche ora usciamo in un vasto altipiano, e ci andiamo a fermare verso il mezzogiorno all'ombra di un grosso albero, poco lontano dal quale i nostri fucili ci procurarono qualche faraona pel pranzo. Circa tre ore di sosta, poi nuovamente in cammino: incontriamo una carovana che porta dei prigionieri a Massaua: sono quattro che alternativamente camminano a piedi o salgono due camelli: quelli che stanno a camello sono incatenati alle mani ed ai piedi, quelli che camminano ci destano un vero senso d'orrore: un grosso ramo d'albero lungo circa due metri e terminato a forcella racchiude con questa il collo del condannato e ve lo stringe dietro con intreccio di corde: all'altra estremit

Ripartiti la mattina seguente incontriamo dopo due ore il torrente Ansia e dopo quattro ore l'altro torrente Enzo, che scendono piuttosto impetuosi e che è forza passare a guado. Sulla via incontriamo la carovana di Degiatch Area, governatore di questa provincia, che ci presenta dei vasi di tecc e di miele.

Al vertice scorgiamo un insolito movimento, molte persone incontriamo per via, molti gruppi troviamo fermi sotto le acacie ombrellifere, artisticamente disposti con donne accovacciate, buricchi carichi coi soliti involti di pelle, cavalli originalmente bardati, servi con fucili e lance e scudi.