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Ad un tavolo, nella parte più remota del sotterraneo, sedevano una dozzina dei più robusti avventori. Un potente doglio collocato nel centro d'un tavolo, e questo ben guernito di bicchieri pieni o da riempire, attestavano non voler gli astanti conversare a bocca asciutta.

Sotto il portichetto, donde si godeva la bella vista dei pergolati, alcuni laici sedevano sulla cassapanca colle mani in mano; di certo chiacchierando di pace e di guerra, che tale era di quei giorni l'oggetto d'ogni discorso.

Per la qual cosa avvenne un giorno in Verona, essendo giá divulgata pertutto la fama delle sue opere, e massimamente quella parte della sua Comedia, la quale egli intitola Inferno, ed esso conosciuto da molti e uomini e donne, che, passando egli davanti a una porta dove piú donne sedevano, una di quelle pianamente, non però tanto che bene da lui e da chi con lui era non fosse udita, disse all'altre donne: Vedete colui che va nell'inferno, e torna quando gli piace, e qua su reca novelle di coloro che giú sono?

Alla tavola, o, per dire più veramente, alle tavole di Guacanagari non sedevano donne. E questo fece piacere a Damiano; quel piacere agro dolce con cui si usa di assaporare la mancanza di una noia alla quale eravamo gi

Questi 600 convitati sedevano alla sua mensa e si offrivano volta a volta le impure fantasie di lui. Quando la forza fisica gli mancava, chiamava in aiuto tutta la potenza dell’immaginazione; obbligava tutta questa gente di abbandonarsi sotto i suoi occhi a quei piaceri che egli non poteva più condividere.

Momolo si diresse in fondo all'andito, cercò il saliscendi, lo compresse e s'inoltrò nella cucina. Egli rimase pietrificato. Sua moglie e Bortolino sedevano al focolare tenendosi per mano e discorrendo liberamente in un dolce abbandono. Fu un lampo.

Sulla soglia d'una delle ultime capanne, ove il chiasso giungeva molto attenuato, sedevano due signore di nostra conoscenza, la Valeria Inverigo e la Diana Varedo. C'è un gran movimento quest'anno al Lido disse la madre. Troppo rispose la figliuola. Ci si starebbe così bene se non ci fosse gente. La signora Valeria sorrise. Cara mia, non possono mica tener aperto lo stabilimento apposta per noi.

Per tre giorni non ebbi più occasione di parlare a Mrs. Yves. Era sempre col suo convalescente; passeggiavano qualche poco, sedevano lungamente insieme sotto gl'ippocastani. Ella mi salutava con la sua soavit

La sera era placida, il cielo pieno di stelle, i campi odoravano soavemente. Ne' villaggetti che attraversavano, i contadini sedevano ancora presso alle porte, godendosi la fresca aria notturna. Lungo tutta la strada incontravansi in allegre brigate, che a piedi od in vetture, ritornavano dalla sagra.

Nel Binnenhof, fu decapitato il venerando Van Olden Barneveldt, il secondo fondatore della repubblica, la più illustre vittima di quella lotta secolare tra il patriziato borghese e lo statolderato, tra il principio repubblicano e il principio monarchico, che travagliò così miseramente l'Olanda. Il patibolo ora innalzato dinanzi all'edifizio dove sedevano gli Stati generali. Dalla parte opposta v'è la torre dalla quale si dice che Maurizio d'Orange, non visto, assistesse al supplizio del suo nemico. Nella prigione ch'è fra le due piazze, fu torturato Cornelio De Vitt accusato ingiustamente d'aver tramato contro la vita del principe d'Orange. Nel Plaats furono trascinati dal popolo furioso, laceri e insanguinati, Cornelio e Giovanni De Vitt, il gran pensionario, e l