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Aspettatemi un momento che vado per un certo affarettino; intanto affilate le orecchie. Ritornò quasi tosto e m'introdusse sotto il portichetto, dopo aver dato una girata di chiave alla bottega. Trovai due comode seggiole davanti a un piccolo tavolo dove ergevasi maestosa una pingue bottiglia di vino bianco fra due enormi bicchieri.

Sotto un portichetto, lieto di verdura in un angolo, una rondine aveva costruito il suo nido e giungeva volando alla pensile capannina, nel momento che i viaggiatori si arrestavano dinanzi alla porta della casa. Spaventata nel veder tanta gente, la rondine svolazzava trissando intorno al nido quasi volesse attirare a tutta l'attenzione di quegli stranieri per distrarla dai suoi cari implumi.

Un portichetto, a quattro o cinque colonne, sporge sul melanconico terrazzo: l'erba cresce sui sentieruzzi, segnati solo da qualche gentile orma di piede piccino che va ad una siepe di lamponi: un fusto di colonnina col capitello sorge a vetustissima memoria: una vasca d'acqua nel bacino immoto e nerastro riflette le foglione di una zucca: i ragni tessono i loro fili d'argento.

Venuta la mattina, appena s'accorsero che s'era fatto qualche movimento nella casa, vennero difilati alla porta del Ritiro. Sonarono. Una vecchia fantesca, la quale stava spazzando il portichetto e l'andito, aperse la porta e domandò chi fosse.

L'indomani un po' dopo l'alba, don Apollinare stava sotto il portichetto della chiesa, con parecchie divote che avevano udito la messa; lo speziale apriva la bottega, e uscito a vedere che tempo facesse, si mescolava al crocchio: un uomo attempatetto, che era il cerusico, montato su d'un cavalluccio per avviarsi a visitare i malati, si fermava a barattar con essi qualche parola, sul fatto della sera innanzi: parevano l'ultima nuvola d'un temporale notturno, risolto da un vento benefico, in un mattino quieto.

In fondo a questo viale partiva una scala di cinque o sei gradini lunghi di vecchia pietra sconnessa con grossi vasi di limone ai lati, fino a un portichetto quasi rustico da dove l'occhio spiccavasi liberamente su tutta quanta la superficie del lago, da Lezzeno fino alle lontane sponde di Bellano o di Dervio, con tutto quanto il monte Legnone per prospettiva, come se la montagna fosse stata fatta apposta e messa nell'arco di quel portichetto.

Su questo filo all'incirca correvano i suoi pensieri, mentre le cicale facevano coro dagli ulivi. Finalmente il piccolo Cresti comparì nel vano d'un portichetto e si avvicinò col suo passo diritto di soldatino di piombo, tenendo l'ombrello chiuso sopra una spalla come uno schioppetto e il pacchetto delle paste nella mano.

Se mai, dopo l’acquata, non m’aspetta, ahimé, che una risciacquata della genitrice. Me ne rivólo al nido. Addio, addio. Leggera e celere, traversa il portichetto, scende i gradini, volge il capo grazioso. Mortella. Torna presto, Gentucca. La Rondine. Addio. Le due cognate la seguono con gli occhi pei viottoli di bossolo. Giana. A rivederci.

Sotto il portichetto, donde si godeva la bella vista dei pergolati, alcuni laici sedevano sulla cassapanca colle mani in mano; di certo chiacchierando di pace e di guerra, che tale era di quei giorni l'oggetto d'ogni discorso.

La sposa colla sua mamma ed alcuni conoscenti, montarono in varie carrozzelle da nolo per tornare alla villa, tra Gradate e Portichetto. Le nozze dei due giovani si dovevano celebrare il martedì prossimo a Gradate, ed era appunto la sera del giovedì, quattro giorni prima, che Marco si separava per l'ultima volta dalla sua sposa.