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"Chiudi gli occhi e riposa.... "Questa notte la sposa "All'altar si recò...." Milano, giugno 1875. Favello a voi, cui ferve la scintilla Dei febbrili entusiasmi nel cervello; Favello a voi, dentro il cui sguardo brilla La balda gioja d'un pensier novello!

Il vecchio però ebbe da entrambi le maggiori consolazioni. La figlia andò sposa a un negoziante di panni, vicentino, tenuto in conto di uomo probo ed assestato; il figlio riuscì a compiere i suoi studi di medicina all'universit

L’adulterio aveva preso tali vaste proporzioni, che le figlie, vedendo le madri così liberamente divertirsi, facevano quanto era in loro per maritarsi presto ed imitarle. Brantôme dice che nella maggior parte dei matrimonii, fatti a corte, raramente la sposa arrivava al talamo, senza che il re non le avesse prima insegnato praticamente l’arte della procreazione.

ritto vicino a Mabima davanti alla tenda. Ecco la mia sposa! Ecco i miei amici! Essi vi ringraziano per l'ospitalit

L'uno se n'andò fra le quinte del teatro, di cui gli schiudevano i penetrali il suo patrizio nome e l'amicizia coll'impresario, ad ammirare la bella figliuola dell'aria, com'egli soleva poeticamente chiamar la ballerina. L'altro passò a fare una visita di cerimonia alla nobile donzella, che doveva essere, di a poco tempo, sua sposa. Capitolo Decimoterzo

Oh Pardo!... le lagrime mi fanno intoppo... qui... Oh, addio, ritorna presto... e dovunque ti celi ricordati della sposa... Oh Iza, e come potrei scordarti? Pardo, Pardo, addio! Iza, Iza, addio, addio! E fatti muti dal dolore, i giovani sposi si baciarono ancora una volta, mestamente sorrisero, e quasi di fuga s'allontanarono.

E Leonardo, trasformato in volto dall'ottima idea che gli era venuta, uscì guardandosi intorno per paura di incontrarsi colla sposa; quando fu sul pianerottolo, si fregò le mani come uno scolaro e scese le scale a precipizio. Missione diplomatica. Il dottor Agenore aveva accettato il difficile incarico con un po' di leggierezza.

Tu nei sai poco; costei è nostra, nostra affatto.... figúrati è la sposa del nostro capo. Del Caprone? Del Caprone appunto; come la sorella del Caprone, la cara Esmeralda, sar

Mia madre amava molto la giovine nuora. Giuliana era veramente per lei la sposa ideale, la compagna sognata pel suo figliuolo. Ella non riconosceva al mondo una donna più bella, più dolce, più nobile di Giuliana. Ella non concepiva che io potessi desiderare altre donne, abbandonarmi in altre braccia, dormire su altri cuori. Essendo stata amata per venti anni da un uomo, sempre con la stessa devozione, con la stessa fede, sino alla morte, ella ignorava la stanchezza, il disgusto, il tradimento, tutte le miserie e tutte le ignominie che si covano nel talamo. Ella ignorava lo strazio che io avevo fatto e facevo di quella cara anima immeritevole. Ingannata dalla dissimulazione generosa di Giuliana, credeva ancora nella nostra felicit

Le amiche della fidanzata, giusta il costume dell'epoca, avevano portato il loro dono di nozze. Quei doni misteriosi, di cui ciascuna guardava scrupolosamente il segreto, dovevano riuscire altrettante sorprese alla giovane sposa, il giorno in cui ella avrebbe passeggiato per la prima volta a braccio del consorte negli intimi viali del giardino.