United States or Monaco ? Vote for the TOP Country of the Week !


Nel breviario Romano approvato dal Concìlio di Trento a pagina 498 sez. IV. Notturno II. (edizione di Venezia anno 1740) esiste una lettera di S. Domenico di Guzman, patrono di Torquemada e di Arbuez, diretta a Papa Onorio III, nella quale, con un cinismo spaventevole, con una crudelt

«Quale i fioretti». Qui dissi cominciava la quinta parte di questo canto, nella quale l'autore, per una comparazione, dimostra il perduto ardire essergli ritornato e il primo proponimento. Dice adunque cosí: «Quale i fioretti», li quali nascono per li prati, «dal notturno gelo.

Me ne rimorde un po' ancora il cuore: ella aveva messo a letto i suoi piccini e si preparava in abito molto notturno a seguirli, dolce, placida, indifesa e per nulla presaga dell'avvenire di quella strana notte. Quando mi vide scavalcare la finestra a piano terreno mandò un grido... Di paura o di piacere? Chi se ne ricorda più? Ricordo che rimase immobile, paralizzata.

Chi può credere, a guardarla, che lo sappia che ottocent'anni siano passati e che io, seduto alla finestra non possa essere davvero Enrico IV che guarda la luna, come un pover'uomo qualunque? Ma guardate, guardate che magnifico quadro notturno: l'Imperatore tra i suoi fidi consiglieri... Non ci provate gusto? Eh, capisci? A sapere che non era vero... Enrico IV. Vero, che cosa?

Al destro piè si calza l'alto coturno e l'umil socco al manco; Quindi va zoppicando. Informe al volto Maschera mal s'adatta, ove sul ghigno Grondan lagrime e sangue. Allor che al denso Spettatore ei si mostra, alzarsi ascolti Di voci e palme un suon, che per le cave Vôlte rumoreggiando, i lati fianchi Scote al teatro e fa sostar per via Maravigliato il passeggier notturno.

L'infermo era contento, e gli si leggeva negli occhi come gli andasse a' versi la cura del suo notturno Esculapio. Egli s'inteneriva perfino col nipote, e quasi piangeva al ricordo di Eugenia, la sua poco amata figliuola, la nobilissima madre di Aloise, mostrandosi pentito di non essere andato a darle l'ultimo bacio sul suo letto di morte.

Eugenio escì di corsa, senza cappello: entrò nel primo portone che trovò e disse alla portinaia: Cinque lire per voi, se mi trovate un medico o lo conducete subito qui accanto: che prenda una carrozza, mi raccomando!... presto!... Dieci minuti dopo la portinaia tornava con un medico addetto al servizio notturno dello spedale.

Quali fioretti dal notturno gelo chinati e chiusi, poi che ’l sol li ’mbianca, si drizzan tutti aperti in loro stelo, tal mi fec’ io di mia virtude stanca, e tanto buono ardire al cor mi corse, ch’i’ cominciai come persona franca: «Oh pietosa colei che mi soccorse! e te cortese ch’ubidisti tosto a le vere parole che ti porse!

Certo la baldanza ti sarebbe svanita, e più tardi, la speranza di riconquistare il terreno perduto, di essere riamato da lei, non ti avrebbe popolato di sogni leggiadri la solitudine del notturno riposo. Il cuore ragiona assai comodamente talvolta, allorquando il raziocinio è fuori di casa ed egli va a sedersi sulla scranna deserta del vicino.

Succedette un po' di silenzio, rotto solo dal susurrìo delle grandi foglie delle palme che si accarezzavano vicendevolmente sotto i soffi del venticello notturno, poi echeggiò un altro scoppio di risa più vicino, un terzo a destra, un quarto a sinistra, poi un quinto, un sesto e in breve succedette un concerto capace di far morire di paura una donna meno coraggiosa dell'almea.