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Aggiornato: 29 giugno 2025
Adesso, dopo il pranzo, il principe si ritirava nelle sue stanze. Maud lo imitava. Il conte Alessandro passava le sue serate come poteva. Talvolta però, alzandosi da tavola, il principe diceva al fratello: Vuoi che andiamo a prendere una tazza di thè da lei, se non la scomodiamo poi troppo?
E capitò infatti qualcheduno, e si fecero cuocere le castagne per festeggiare l'acquisto degli alari. Tutti si coricarono tardi, ben riscaldati e contenti; il fuoco, che era stato fino allora una fonte di lagnanze, di disturbi e di liti, divenne un elemento di benessere nelle serate d'inverno, e la famiglia Cavalletti, dopo l'acquisto degli alari, ebbe un desiderio di meno ed un piacere di più.
Ci siamo conosciuti giovani, alle barricate di porta Vittoria nelle Cinque Giornate; sono momenti dei quali non ci si dimentica, e poi siamo stati sempre amici, tanto ch'egli è venuto ad abitar qui per me, e ci si divertiva a stare assieme la sera ricordando il tempo passato; le ore trascorrevano in un lampo; penso sempre a quelle belle serate.
La è davvero una bella donnina! continuò la Perrotti. Dicono che i suoi occhi non abbiano riscontro in tutta Genova, ed io, imparziale come sono, lo ammetto. La gentilezza de' suoi modi, il suo ingegno, poi, non temono rivali. Che te ne pare, mia buona Luisa? Non la è un ottimo acquisto per le nostre serate? Se tu non ti lasciassi intristire in casa, se tu volessi tornare a risplendere in mezzo a noi colla tua bellezza e la tua bont
Il giorno fissato per la partenza mi arrivò addosso inaspettato. È strano: io non ricordo quasi nulla dei particolari della mia vita a Siviglia; è un gran che se so dire a me stesso dove desinai, di che cosa parlai col Console, come passai le serate, perchè stabilii di partire quel dato giorno; ero assente da me stesso; vivevo, se posso così esprimermi, fuori di me; fui per tutto il tempo che rimasi in quella citt
Però, ambedue, chiudendo gli occhi, si lasciarono andare a questa consolante fiducia. Egli cominciò a vederla più spesso. Ella era molto stanca, invincibilmente stanca della vita mondana che aveva fatta sempre: e si appartava volentieri. Se andava a una passeggiata, era in ore strane e in posti deserti: lo avvertiva, egli ci veniva. Se andava in un teatro era alle terze rappresentazioni, in serate vuote; e dieci minuti dopo il suo arrivo, entrava lui, nel palco, si sedeva in fondo, ella si tirava indietro, un poco. Vestiva di scuro, sempre; sapeva di piacergli così. Si può essere una semplice amica, ma si deve piacere all'amico. Parlavano con fredda tenerezza. Molto ella ascoltava: ma quando diceva qualche parola, era sempre sapiente, detta con la più squisita cautela sentimentale. Giammai un'allusione al proprio cuore, al proprio stato, nè diretta, nè indiretta: sempre la massima piet
Ond’io volgevo tra me stesso il pensiero di conoscere Pastora Imperio, benchè non sapessi come avrei potuto sfuggire alla involontaria vigilanza de’ miei nuovi compagni. Ormai avevamo presa l’abitudine di passare tutte le serate insieme; spesso pranzavamo alla medesima tavola, poi andavamo allo stesso teatro; si cominciava e si finiva il gioco alle medesime ore; una lieta cena chiudeva le nostre lunghe fatiche, poi, verso l’alba, tornavamo all’albergo insieme. Lord Pepe, con molto spirito, non si mostrava punto geloso; anzi aveva l’aria di permettere ch’io facessi alla sua bella compagna un briciolo di corte. Questo fatto lo dispensava da una quantit
Oh! le malinconiche serate dell'inverno, con Alessio che si annoiava sui suoi libri dipinti, con Orsola e Pietro che mi guardavano in silenzio dal fondo dei loro occhi semplici e buoni, forse indovinando! Che tenerezza mi prendeva per quei cari vecchi il cui affetto si chiamava vita!
Hanno dimenticato gli affanni che turbarono un tempo le loro notti, le lagrime versate, le amarezze d'ogni giorno, le perfidie, gli inganni, le mentite lusinghe e sorridono al mondo ed alla vita. Benefica illusione, ma breve, come ogni bene che è frutto di dolore. Verrò alle vostre serate, disse Clelia alla contessa L'inverno prossimo voi ne darete, non è vero?
Io non saprei proprio dire se Giacomino ebbe la visione dolorosa di tante belle serate con dolci, castagne, panna levata e cialdoni, forse anche con teatro, andate maledettamente a male per colpa del direttore; certo ebbe il sentimento che nessuno più del babbo soffriva per la sua mancanza. C'era il lume nella stanza da letto. Giacomino spinse l'uscio. È il babbo che va a letto.
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