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Aggiornato: 29 giugno 2025


Regina, che piacevasi a disegnare, spendeva i suoi nel suo piccolo atelier, sovente in compagnia di amici di suo marito. Perocchè il marito di bella donna non manca mai di amici, più o meno intimi, teneri, divoti, pieni di attenzione disinteressati sopra tutto! Questi amici accorciavano un poco le lunghe serate di Regina e le rallegravano. Ma ciò non bastava.

Oh! domani senza fallo. LAURA e SERVO. La signora ha suonato? E la cena? La signora ha dato ordine che si anticipasse? No... Ma neppure ho ordinato un ritardo... e voglion esser le dieci e mezzo. Il pendolo della signora non segna che le otto. È vero. Che serate eterne... andate. Debbo sollecitare in cucina?

Laura è seduta presso un tavolino da lavoro e sta ricamando. È una giornata d'autunno. All'aprirsi della scena le finestre mettono ancora un po' di luce. Siete voi Nordi? Buonasera. Buonasera, signora Laura. Ci volete lasciare gli occhi? Che cosa fate con questo buio? Ricamo. A memoria? Che volete, sono così sola! Ad accendere i lumi mi s'allungano le serate.

Gli appariva sempre nuova, sempre ammaliantemente misteriosa. In lui stava per raccendersi l'antica passione. Sovente Enrica lo vedea comparire nelle sue stanze, le si avvicinava, la carezzava: avevano passate insieme molte serate dopo pranzo: c'erano state fra loro scene appassionatissime.

A trentanove anni sarò una nonna, mentre voi siete in fiore. In frutto almeno. E voi rimarrete qui un pezzo ancora? Fino a dicembre. Così sola?! Perchè mi lasciate? Non parlatemene. Se sapeste come ci s'avvezza presto a star bene! Non le troverò più a Roma, le vostre serate. Venite a trovarle a Torino. Se lo potessi!

Infine, non era ragionevole che ella passasse le sue serate in casa a sentirsi dire che l'amavo. Le visite, gli spettacoli, il giuoco che so io tutta la vita esteriore aveva poche o punte attrattive per me; per una signora la cosa era diversa. Ella aveva delle relazioni da mantenere, una figura da fare.

Dov'è il bel fervore d'un tempo?... Ti ricordi delle serate al Caffè Roma, di quando mi sostenevi valorosamente nella lotta contro i colleghi arrabbiati i quali non ammettevano che un galantuomo, che uno scienziato potesse aspirare alla vita politica?... Hai mutato parere?

Le novelle che ci raccontava la nonna nelle lunghe serate d'inverno, quando le legna scoppiettavano nel cammino, e di fuori muggiva il tramontano, ditemi, chi le ha dimenticate? Io no certo. A me le raccontava invece la mamma, la buona mamma mia, che ora è morta.

Qui le serate sono lunghe eterne. Il pap

«Bisogna vedere questi effeminati nelle loro riunioni mondane, serate danzanti, feste patronali, addii alla vita di giovanotti, fidanzamenti

Parola Del Giorno

branchetti

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