United States or Ukraine ? Vote for the TOP Country of the Week !


Signora, se voi dubitate di me, io vi prego di troncare una confessione di cui non vi ho richiesta... Vi par egli ch'io l'avrei cominciata, se il cuore non mi avesse prevenuta in vostro favore? Permettete soltanto che io vi taccia come la notte del mio matrimonio per me si passasse. Quella ricordanza mi empie di raccapriccio.

Disse che la mattina dopo sarebbe andato a visitare le costruzioni di Porta Portese e che occorreva passasse alcuni giorni alla Marsiliana, ma era annoiato di andarvi solo. Perchè non andiamo tutti? domandò rivolgendosi alla madre e alla moglie. Sai che faccio il massaggio, rispose la duchessa, e non posso interromperlo.

Un giorno d'estate, mentre tutti dormivano, salvo le guardie poste a' lor luoghi, e non era probabile che altri passasse dal cortile, egli preparato, come se dovesse fuggire, si avvicinò al pozzo, tutto palpitante.

Intanto La cerchi il suo cappello, che è rotolato sotto la sedia. Il Don Giovanni, turbato com'era, si chinò a raccattare il cappello, e col capo basso, i pugni chiusi, e i denti stretti, passò in mezzo a quei due. Se gli antichi Romani non fossero gente da rispettarsi, anche nella sconfitta, diremmo che egli pareva un Romano il quale passasse sotto le forche Caudine.

«Il treno rallentò: era il momento di tornare ai nostri posti. La riaccompagnai sulla carrozza coi letti, schiusi l'uscio della sua cabina, lasciai che ella passasse, m'indugiai un istante per considerare il lettuccio gi

«Se la canizie non vi ha insegnato altro che a calunniare la vostra specie, sarebbe stato meglio che voi foste rimasto calvo quando i vostri capelli erano biondi.» I circostanti risero al motto: il vecchio, imperturbato, lasciò che il riso passasse, poi riprese: «Mi ha insegnato a conoscerla; mi ha insegnato cose, che voi pure sapete, ma che celate, perchè non vi torna manifestarle.

Racconta Niccolò Tommaseo «come un bel giorno passasse da Firenze un giovane nizzardo, che andava in America, e si presentasse a Giovampietro Vieusseux». E aggiunge: «Circa trent'anni dopo, un signore fiorentino, frugando ne' suoi fogli, trova una lettera d'esso Vieusseux, la quale dice: Ho dato a un profugo anche per conto vostro. Il nome suo è Garibaldi» .

No, ché io non posso volere colpa di peccato, ché in me non è questo veneno: anco mi dispiacque tanto ne l'uomo, che Io non volsi che passasse senza punizione, ché, non essendo l'uomo sufficiente a portare la pena che gli seguitava doppo la colpa, mandai el Verbo de l'unigenito mio Figliuolo. Egli con l'obbedienzia la fabricò sopra el Corpo suo.

Io non mi saziava mai di contemplarla, ella di tratto in tratto alzava la testa dal lavoro, si passava una mano sulla fronte, si lisciava i capelli, poi con aria distratta guardava il cielo, le case di fronte e le tendine della finestra. Il suo sguardo percorrendo questa linea attraversava naturalmente il mio balcone, e quantunque passasse come un lampo, pure mi gettava lo scompiglio nell'animo.

Fina fina, la pioggia del mese di Settembre batteva sui vetri, nel vespero buio. Il lampione ad arco del teatro Eugenia Vittoria ogni tanto si oscurava, come se vi passasse davanti un continuo volo di rondini. , avete ragione, Madlen: «Only as long as we are strangers, can Love be a sweet spleen...»