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Aggiornato: 22 maggio 2025


L'uno e l'altro, anche, segnano un arresto nella rinascita della coscienza italiana. Poichè le generazioni rivoluzionarie del secolo scorso furono profondamente ed intensamente religiose. I cattolici, da Parini a Manzoni a Rosmini a Gioberti a Tommaseo a Mamiani, avevano incominciato a rifarsi un loro cattolicismo liberale o romantico, in contrasto, sotto molti aspetti, con quello della Chiesa di Roma; e frutto immediato e felice di questo cattolicismo fu la lotta contro di quella per l'abolizione dei suoi privilegi medioevali e per la soppressione del potere temporale. Gli altri e basti nominarne uno: Mazzini per lo stesso loro idealismo intenso ardente operoso, per l'ampiezza della loro visione, che mirava a tutto un rinnovamento umano, per l'agitare che fecero elementi e motivi e tradizioni religiose (attinte dal classicismo e dal Medio Evo) cercarono egualmente di spronare ed elevare gli animi ad una religiosit

TOMMASEO N., Di Giampietro Vieusseux e dell'andamento della civilt

E al Tommaseo, pensò nel 1873, richiedendogli, come sacrifizio filantropico, di accettare la cattedra di eloquenza latina e italiana nell'universit

Manin e Tommaseo, liberati dal carcere politico, venivano portati alla sede del governo in trionfo. Il popolo veneziano proclamava la repubblica e il governo prendeva provvedimenti per una pronta ed efficace difesa contro il ritorno dello straniero. Padova, Treviso, Vicenza e tutte le citt

Racconta Niccolò Tommaseo «come un bel giorno passasse da Firenze un giovane nizzardo, che andava in America, e si presentasse a Giovampietro Vieusseux». E aggiunge: «Circa trent'anni dopo, un signore fiorentino, frugando ne' suoi fogli, trova una lettera d'esso Vieusseux, la quale dice: Ho dato a un profugo anche per conto vostro. Il nome suo è Garibaldi» .

Predominava a tutto quel subuglio di letterati non cittadini la falsa dottrina francese dell'arte per l'arte. Soli, sul campo della Critica fecondatrice, ne davano indizio nell'Antologia Tommaseo e Montani. In me rinfiammavano l'idea dell'aprile 1821 e determinavano la mia vocazione di rinunziare alla via delle lettere per tentare l'altra più diretta dell'azione politica.

A voi, Giorgio Pallavicino, ed ai vostri, io dirò: se invece d'ostinarvi a fondare un Partito Nazionale senza la Nazione, e ad evangelizzare una guerra regia senza re e senza esercito, dacchè l'insurrezione sola può darveli, vi adopraste colla tacita opera concorde, colla parola, e col sacrificio di parte dei vostri mezzi, a spianare le vie difficili alla Insurrezione se, invece di gettare nel nostro campo una nuova semenza di discordia e di riazione coll'intolleranza, abbracciaste con noi la bandiera, non d'un governo locale, ma della Patria comune, e ve ne faceste apostolo instancabile tra i vostri amici se voi, Manin, Cattaneo, Montanelli, Ulloa, Sirtori, Tommaseo, Garibaldi, e altri uomini cari pel passato all'Italia, firmaste con noi, pegno d'unit

In questa seconda edizione, il volume è stato arricchito di nuovi scritti di diversa natura: Josè Espronzeda, Pagine del martirologio nazionale, In Calabria, San Marino, Un raro cimelio (che è il libro L'Italia del Tommaseo), La seconda Mostra mondiale di Belle Arti in Venezia, L'Ulisse dantesco. E gi

Sul finire, credo, dell'anno anteriore, io aveva scritto le mie prime pagine letterarie, mandandole audacemente all'Antologia di Firenze, che, molto a ragione, non le inserì e ch'io aveva interamente dimenticate, finchè le vidi molti anni dopo inserite, per opera di N. Tommaseo, nel Subalpino: versavano su Dante, ch'io dal 1821 al 1827 aveva imparato a venerare, non solamente come poeta, ma come Padre della Nazione.

Parola Del Giorno

imbrattato

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