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Aggiornato: 9 maggio 2025
Ma era appena arrivato in Bologna, intento sempre a reclutare nuovi seguaci, ed a spiare l'occasione che gli schiudesse l'agognata via di Venezia, quando si sparse per tutta Italia l'eco dei tragici fatti di Roma; il 15 novembre Pellegrino Rossi veniva assassinato; il Papa, assediato nel Quirinale, rassegnato a subire un Ministero Mamiani; ma risoluto a non concedere di più; infine il 21 novembre Pio Nono fuggito a Gaeta; il governo affidato alle mani di una Giunta Suprema eletta dal Parlamento; la Costituente convocata.
Terenzio Mamiani davvero non mi parve mai uomo da dominare burrasche, tuttavia dei più risoluti di lui non avriano potuto durare tra le opposte spinte dei preti, e dei repubblicani, e Pio IX quasi si pigliasse diletto ad arcare cotesta povera anima ravviata ora non gli consentiva camminare con un solo ministro degli affari esteri, ma ne voleva due, uno per lo cose secolari, e l'altro per le spirituali: la nuova legge sopra la stampa (dacchè la vecchia per cui si era mossa gazzarra era venuta in tanto dispregio, che per poco non la pigliavano a sassate) voleva manipolare egli, cioè farla manipolare per lui da un padre Buttaoni domenicano maestro del sacro palazzo dal quale Dio scampi ogni fedel cristiano; negava ai ministri facolt
La destra non ha tinte ben recise; se non che seggono su i suoi banchi parecchi pretendenti, parecchi rivali più o meno mascherati del conte di Cavour o di qualunque altro ministro cui cercano rimpiazzare. Ricasoli, Mamiani, Buoncompagni, Farini, Lanza.... sono l
Ricercando le cagioni di cotesti sbalestramenti papali ho sentito dire come Pio IX per lettere intercette venisse a sapere come il Mamiani s'indettasse a suo danno col Piemonte, e di ciò movesse querimonia infinita con monsignore Muzzarelli: qualche cosa ci ha da essere stato; ma di tradimenti non è capace il Mamiani, e Pio IX si mostrò così governato dalla vanit
Il poeta, frattanto, per la forza della sua natura, si solleva felicemente, al disopra di questi periodi di esaurimento nervoso, nel lucente regno del Bello, ed intona il suo dolore terreno alle eterne leggi dell'Universo. La sua poesia più bella, che Terenzio Mamiani non avrebbe sdegnato di sottoscrivere, è Vignanello.
Mamiani e Manzoni, Grossi e d'Azeglio, Cantù e Balbo, Duprè e Capponi, poeti, storici, letterati, artisti, tutti seguendo le loro traccie finirono per incorrere nella loro condanna: qualcuno arretrò a tempo, ma se uno spavento improvviso gl'impedì di varcare il confine, la direzione del suo pensiero rimase nullameno palese. Tutti erano sospinti e sospingevano per una rinnovazione religiosa.
Gli uomini della parte che intitolavasi moderata, gli uomini ai quali voi affermate d'esservi diretti ponendo piede in Roma, sono, per opera vostra, in esilio. Esuli sono Mamiani, Galeotti, il padre Ventura. Il vostro è lavoro di distruzione: lavoro eguale a quello che la monarchia compiva in Ispagna nel 1823. Aveste almeno il coraggio brutale della monarchia!
L'uno e l'altro, anche, segnano un arresto nella rinascita della coscienza italiana. Poichè le generazioni rivoluzionarie del secolo scorso furono profondamente ed intensamente religiose. I cattolici, da Parini a Manzoni a Rosmini a Gioberti a Tommaseo a Mamiani, avevano incominciato a rifarsi un loro cattolicismo liberale o romantico, in contrasto, sotto molti aspetti, con quello della Chiesa di Roma; e frutto immediato e felice di questo cattolicismo fu la lotta contro di quella per l'abolizione dei suoi privilegi medioevali e per la soppressione del potere temporale. Gli altri e basti nominarne uno: Mazzini per lo stesso loro idealismo intenso ardente operoso, per l'ampiezza della loro visione, che mirava a tutto un rinnovamento umano, per l'agitare che fecero elementi e motivi e tradizioni religiose (attinte dal classicismo e dal Medio Evo) cercarono egualmente di spronare ed elevare gli animi ad una religiosit
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