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Aggiornato: 15 giugno 2025
Intanto che queste cose avvenivano nelle carceri dello Spielberg, i congiunti dei prigionieri riceveano, due volte all'anno, un polizzino sottoscritto dal governatore della fortezza contenente queste parole: «Il signor (e qui il nome del prigioniero) gode buona salute»; oppure: «è ammalato». I passi fatti da questi congiunti a pro dei prigionieri avevano un esito diverso a seconda dei casi. Agli uni si rispondea che S. M. non avrebbe indugiato gran fatto a perdonare ogni cosa; agli altri, per lo contrario, che S. M. era stata pur troppo misericordiosa per l'addietro, ed era ormai risoluta di non più usare clemenza. L'imperatore non si tenne dal venire a Milano nel 1825, ove fu assediato dalle suppliche delle famiglie involte nel lutto. Il padre di Gaetano Castillia, vecchio venerabile, e pur costante nella sua devozione inverso all'Austria, presentossi all'imperatore, il quale dissegli con affabilit
Ugo dunque fu accusato: il castello di Aginaldo due notti dopo sorpreso dagli armati di Adalberto, i quali violarono la fierissima vedova rimasta e poi la serrarono in un monistero a fare penitenza: assediato il forte di Gisalberto che lasciava due figliuoletti ed unica guida un maestro d'armi: Baldo ringhiò che sapeva e doveva resistere da sè, che i suoi capegli bianchì non aveva mai creduto gli avessero a dare la vergogna somma, e Baldo alzò il ponte levatoio giurando di voler uccidere Adalberto e il traditore dell'impresa.
Ma era appena arrivato in Bologna, intento sempre a reclutare nuovi seguaci, ed a spiare l'occasione che gli schiudesse l'agognata via di Venezia, quando si sparse per tutta Italia l'eco dei tragici fatti di Roma; il 15 novembre Pellegrino Rossi veniva assassinato; il Papa, assediato nel Quirinale, rassegnato a subire un Ministero Mamiani; ma risoluto a non concedere di più; infine il 21 novembre Pio Nono fuggito a Gaeta; il governo affidato alle mani di una Giunta Suprema eletta dal Parlamento; la Costituente convocata.
111 Tra i cavallier la donna di gran core si mette, e dice loro: Io vi comando, per quanto so che mi portate amore, che riserbiate a miglior uso il brando, e ne vegnate subito in favore del nostro campo saracino, quando si trova ora assediato ne le tende, e presto aiuto, o gran ruina attende.
Perde da questo momento ogni interesse il palazzo dei Papi, imperocchè, dopo il loro ritorno a Roma, rimase deserto. Durante lo scisma, però, vi abitarono ancora due antipapi: Clemente VII e Benedetto XIII, il quale ultimo vi fu assediato.
Il 26 Gennaio Ras Alula ha sorpreso la colonna De Cristoforis, spiccata da Monkullo per soccorrere il maggiore Boretti assediato in Saati, e l'ha distrutta sulle alture di Dogali. Tutti i giornali sono frementi della truce novella: la Camera ha tumultuato, il popolo si è scosso per le piazze all'odore del sangue.
Lo zio Matteo Bracconeri cercava tirarlo a buona strada: ma tutt’altro che rallegrarsi poteva dell’opera sua educativa, assediato da ricorsi e da recriminazioni per la riprovevole condotta del nipote: e quando un brutto giorno ebbe la ingrata sorpresa d’un furto di roba e di danaro a suo danno, attore il suo beneficiato, non è a dire come ne rimanesse deluso. Tuttavia, non sapeva abbandonarlo: ne vedeva l’ingegno pronto e versatile, la rapida intuizione, la percezione piuttosto unica che rara, la copia degli espedienti e la parola arguta e suggestiva, e deplorava che tante qualit
A misura che si avanzava, sentiva da lontano voci irate: le facce che incontrava pei numerosi anditi e la confusione che regnava aumentavano il di lei spavento. In fine arrivò nella stanza che cercava, ma non c'era alcuno. Non potendo più reggersi in piedi, si riposò un momento. Riflettè che avrebbe invano cercata la zia nell'immenso laberinto di quel castello, che pareva assediato dai briganti.
27 Rinaldo avea da Carlo e dal re Otone, che con Carlo in Parigi era assediato, al principe di Vallia commissione per contrasegni e lettere portato, che ciò che potea far la regione di fanti e di cavalli in ogni lato, tutto debba a Calesio traghittarlo, sì che aiutar si possa Francia e Carlo.
Appena il Mazzini ne ebbe notizia, fieramente e italianamente scrisse contro; perchè mentre confidava, e non a torto, che l'Italia avrebbe potuto far da sè, temeva le mire interessate dell'infido alleato; e il 15 novembre 1858, quasi vaticinando Villafranca, scriveva: «Il re, circondato, assediato, tormentato dalle mille influenze, che le tradizioni monarchiche, la diplomazia, la paura d'inimicarsi altri governi, gli stenderanno intorno, porger
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