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Mio caro Torresani... noi viviamo in tempi difficili! cominciò il Gran Proposto, dopo aver sorbito due o tre gocciole dell'elisire moderatore. In verit

E Valeria traversò la piazza del Duomo e prese per via Santa Margherita, pensando a Nancy. Povera piccola Nancy senza un soldo! Povera piccola innocente mamma dell'ancora più innocente Anne-Marie! Come erano difficili le cose pratiche della vita! Mio Dio! sospirò Valeria, vorrei che ci fosse Tom ad aver cura di noi! e scese dal marciapiede per attraversare la via Manzoni.

Perchè non puoi recitarlo tu, Adriana? Se non vuoi tu, se altre non vogliono, dovrò bene adattarmi a recitarlo io; conchiuse la contessa. Purchè il signor Morelli non mi faccia dei versi troppo difficili, come usano ora! Ho poca ritenitiva, e in quello che non capisco mi ci confondo troppo. Ancora, vorrei che i versi fossero rimati a due a due, per aiutar meglio la memoria.

Primo pensiero di Emilio fu sempre la famiglia. Quando trovavasi assente da casa, per cause inerenti alla sua professione, vi era però presente in ispirito. Ed era principalmente nei passi difficili che tale pensiero lo tormentava. Quale reazione esercitasse nel suo animo l'idea della morte, ne sia prova la calma impassibile del suo sguardo e la lucidit

, veramente, Ariberto si era diportato da matto. Ma era giovine, faceva i primi passi nel mondo, e i primi passi son sempre difficili. Lo sapeva Filippo Bertone, che veramente non era cascato, ma soltanto perchè stretto dal bisogno, senza la croce d'un quattrino e l'ombra d'una speranza negli aiuti della famiglia. Filippo si buttava giù, si calunniava, ma lo faceva a buon fine.

Questi era un lontano cugino di suo padre; l'unica persona colla quale essa si consigliasse qualche rara volta, nei momenti più difficili, perché il Piazza le dava sempre ragione, e la ammirava estatico per i suoi danari, per la sua testa e per la sua bellezza rigogliosa. Lee e poeu ! Era questo il motto, il saluto, la conclusione del signor Mauro.

Il padre Anacleto non vide per che il corruccio. Se v'ho offeso, perdonate; diss'egli. Io sono un pochettino ignorante. Vivo così fuori del mondo, che certe delicatezze mi riescono difficili oramai. Se dovessi intendere per un certo verso.... se mi apponessi al vero.... qualcheduno che so io mi salterebbe agli occhi. Qualcheduno! Chi? Il padre Agapito, per esempio.

Il concetto le piacque; i versi non le parevano miei, li trovava così differenti da tutti gli altri che le avevo dati. Lo capivo perfettamente, ma tuttavia le domandai in che li trovasse differenti. Mi rispose ch'erano più difficili, che le ricordavano molto più degli altri le sue letture di classici italiani e le facevano un poco l'effetto d'essere stati scritti da un pittore quattrocentista.

»Armato del suo pugnale e rimesso alquanto del suo primo stupore, io vidi nel chercuto un soggetto, che non per la prima volta trovavasi in difficili cimenti. »Nessuno di noi fiatava, e gli occhi roteavano nello spazio che ci divideva ora sul corpo immobile della giovine, ed ora d'intorno, come per cercare il destro, egli alla fuga, senza dubbio, ed io all'assalto.

Infatti, quel paese non vede forse dieci forestieri l’anno, e di quelli, cinque almeno sono fuggiaschi in cerca di valichi difficili ed ignorati; gente che giunge a notte, si rimpiatta sui fienili e parte prima che aggiorni.