United States or United Arab Emirates ? Vote for the TOP Country of the Week !


Entrato nella capitale, che non contava più di rivedere, e presa la sua iscrizione pel primo anno di medicina, Filippo Bertone era andato ad ossequiare i suoi futuri professori. Si usava poco di farlo; epperò la sua visita tornava tanto più grata a quei parrucconi, in quanto se l'aspettavano meno.

Scusi, signorina, balbettò l'Ariberti, impacciato come un pulcino nella stoppia; cercavo un amico che abita qui... il signor Filippo Bertone. Qui non abitano Bertoni; diss'ella, ma senza aver l'aria di mandarlo via; ci abito io, Giuseppina Giumella, fiorista presso madama Falcheri, in via Doragrossa, numero 15.

Volle star sulla sua, e rispose che avrebbe cercato altri padrini; ma il Priore gli disse che si guardasse bene dal farlo, perchè, all'ultimo degli ultimi, egli, Tristano, avrebbe fatto il padrino a Filippo Bertone, e dato, non una, ma tre lezioni di cavalleria, ed anco di gratitudine a chi dell'una cosa e dell'altra, si mostrasse dimentico.

Da un'ora egli almanaccava per sapere il nome di quella diplomatica in Parlamento «quasi raggio di stella in ciel turbato». Saputo quel nome per grazia, profumata del caso, che gli aveva mandato tra' piedi Filippo Bertone, gli mancava ancora l'essenziale, cioè l'occasione e il modo di avvicinarsi a quella donna.

Certo; replicò Filippo Bertone ma assicurata questa, non hai libera anche la vita contemplativa? Non ti è forse consentito di startene coi tuoi libri, od anche co' tuoi pensieri, a goderti un'ora di pace? E crepi l'avarizia; non è egli vero? soggiunse ironicamente l'Ariberti. Come si vede, Filippo mio, che non sei innamorato!

Filippo Bertone, a quelle parole del suo amico d'adolescenza, si fece in volto del colore che sapete. E non volendo ammettere, e non sapendo negare, tentò di sviare il discorso. Uomo debole! diss'egli, mettendo amorevolmente le mani sulle spalle di Ariberti. Non hai la tua stella polare a Torino? , è vero; rispose Ariberti con impeto, ma reprimendo in pari tempo un sospiro.

L'Ariberti non ebbe animo di protestare contro questa nuova maniera d'ostracismo. E non era mica un giovine di cattivo cuore; anzi, bisogna dire che gli rincrescevan assai le parole del Ferrero. Ma in fondo in fondo, o come sarebbe egli stato possibile di sostener l'onore del giubbone color tabacco dell'amico Bertone? Segnatamente l

Filippo Bertone era in pochi anni grandemente cresciuto nella stima dell'universale, e si era fatto un nome glorioso, restando l'uomo più modesto del mondo. Onori, grandezze, e simili altre piccolezze, non lo avevano tentato; la sua unica ambizione era quella di non essere nulla in questa «fiera di vanit

Mulinò, almanaccò tutto quel giorno, ma senza trovarci il verso, e quella sera stessa aveva la febbre, una febbre violenta che lo ridusse a letto e diede uno spavento indicibile alla sua donna di governo, che mandò tosto pel medico. Non vi racconterò la malattia, che fu lunga, ed ebbe il suo periodo acuto, durante il quale Filippo Bertone non si tenne niente sicuro di vincerla.

E più simpatico ancora gli era Filippo Bertone, quel buon Filippo che aveva con tanta amorevolezza, chetati gli sdegni di suo padre, quel nobile Filippo che con tanta cura fraterna lo aveva stimolato, aiutato a rimettersi sulla buona strada.