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La vecchia pastora, dolente per verit

Maria contemplò l'immagine con molto raccoglimento, e ringraziando soggiunse: La metterò accanto a quello specchietto che regalasti a mia sorella. Uno specchietto? A tua sorella? La pastora sbarrò gli occhi, e Maria ripetè: , una bella cosa lucida dove si vede il volto, e che Maria chiamava specchio. Glielo donasti tu quest'estate, quando salivi a pascolare l'armento.

D’un tratto la buona ventura che assiste gli scapoli ed i sognatori venne spontaneamente in mio soccorso. O fu per caso un’allucinazione?... Come potrei dirlo? Fatto sta che improvvisamente vidi Pastora Imperio, la terribile danzatrice di «Olè», ritta e ferma contro l’invetriata.

La pastora, ingannandosi sul significato di quel rossore, si affrettò a dire: Se desideri uno specchio, è presto fatto. Fra pochi giorni ritorna mio cognato, che è stato a lavorare nelle mine. Egli ne avr

Dopo tanti sogni, dopo tante follìe dei sensi e dello spirito nel desiderare un’altra non ancora posseduta, ch’era , quasi a due passi da noi, dopo le danze di Pastora e la voce di Madlen...

Però, se i miei occhi non eran vittime di un abbaglio sorprendente, quella era, dalla fronte al piede. Pastora Imperio. La medesima statura molto alta, snella, il piede fino, il fianco ben segnato, le spalle aperte, un po’ rovesciate all’indietro, il collo nervoso, mobile, due stupendi occhi da Carmen, il profilo da ebrea.

La xacara della Pastorinha, o, se vi piace meglio, Linda pastora, è conosciuta in Gallizia.

La via era lunga troppo e malagevole perchè il prete e la fanciulla potessero rifarla nello stesso giorno. I pastori li ospitarono fino al domani, e la donna divise con Maria il suo letto, nell'alcova dipinta, tenendosi accanto la piccola culla. Era buona la pastora. Ella ebbe per Maria delle tenerezze di madre. Le faceva compassione a saperla così fuori del mondo.

E non s’accorgeva inoltre, il piccolo Ussero di Alfonso XIII, che gli sguardi luminosi della bella Pastora Imperio non avevano affatto per me quella truce ombra che ben conobbe a’ suoi tempi l’innamorato espada? Passeggiai ancora un poco, indi presi una lodabile risoluzione.

Ond’io volgevo tra me stesso il pensiero di conoscere Pastora Imperio, benchè non sapessi come avrei potuto sfuggire alla involontaria vigilanza de’ miei nuovi compagni. Ormai avevamo presa l’abitudine di passare tutte le serate insieme; spesso pranzavamo alla medesima tavola, poi andavamo allo stesso teatro; si cominciava e si finiva il gioco alle medesime ore; una lieta cena chiudeva le nostre lunghe fatiche, poi, verso l’alba, tornavamo all’albergo insieme. Lord Pepe, con molto spirito, non si mostrava punto geloso; anzi aveva l’aria di permettere ch’io facessi alla sua bella compagna un briciolo di corte. Questo fatto lo dispensava da una quantit