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Aggiornato: 6 maggio 2025


L'aveva mangiato a casa sua tante volte, era il caval di battaglia della nonna, e aveva guardato con tanto d'occhi il babbo a farne delle scorpacciate. Non sapeva altro. Come si fa.... come si fa.... cominciò a dire. Ci vuol lo zucchero certo. Oh, la bella scoverta! esclamò la giovinetta ridendo. Lo zucchero va in tutti i dolci. Si bolle il riso. Qui ci fu una gran discussione.

LIMOFORO. Entriamo, ché la porta è aperta. LARDONE. Questo incontro a un par mio? Quando io sperava questa notte empirmi lo stomaco a scorpacciate da taverna e scacciarmi la sete a salassate de bótti, mi trovo martorizzato dalla fame e abbrugiato dalla sete. Ah, Giacomino e Cappio, cosí m'avete tradito?

L'autunno però, sebbene abbondante in piaceri, è pure abbondante in malattie. Queste provengono dai cambiamenti repentini di temperatura che sono frequentissimi in autunno. Provengono però principalmente dalle scorpacciate di frutta di cui è ricca questa stagione.

Agosto, settembre e ottobre, passarono come in un sogno delizioso. Oh, le belle passeggiate ne' dintorni! le scorpacciate di more sotto al grand'albero, con la faccia e le mani impiastricciate di rosso, facendo a rubarsi le più grosse, e le più mature! Oh, le belle sere passate al lume di luna nell'aia, sdraiati sulla paglia, a sentire l'allegre canzoni de' contadini, accompagnate dallo scaccia pensieri; o i cori stupendamente intonati con quelle cadenze larghe e malinconiche che fan vibrare le parti più riposte del cuore! E la raccolta delle frutta nell'autunno, e la vendemmia con i balli nel prato al suono dello zufolo accompagnato dall'accordo delle voci dopo la tramuta! che lo studente, ritornato a Palermo, alzava la faccia spesso dal libro, e con l'anima inondata di mesta tenerezza, restava assorto in que' ricordi, fra' quali si moveva la figura della cugina col visino bianco tanto simpatico, e gli occhioni bruni e le grosse trecce nere che soleva portare sulle spalle. E or la vedeva seduta in casa, curva sul suo lavoro d'ago o di ricamo; or in mezzo a' campi per la viottola costeggiata di siepi di sambuco, con una rosa fra' capelli; or seduta nell'aia col bel viso illuminato in pieno dalla luna; or sotto al gelso, a rizzarsi sulla punta de' piedini, e stender la mano per cogliere una grossa mora: la manica del vestito scivolando, lasciava a nudo un braccio bianco come neve: oh, quella manica caramente indiscreta! Allora , aveva un bel rileggere il periodo, fare tutti i suoi sforzi per carpirne il senso; dopo due o tre parole la mente ricorreva dietro a quel caro fantasma. Pensava con un dolce trasalimento che una volta in cui lei gli mostrava certi cardellini che un contadinetto le aveva portati la mattina stessa, le loro mani s'erano incontrate nel carezzarli, ed essa s'era fatta rossa rossa: ricordava anche com'era vestita quel giorno.... d'una veste di mussola azzurro cupo, con delle mostre di tela color caffè crudo, aveva sul capo, e annodato sotto il mento, un fazzoletto di seta bianca: pensava che l'ultima volta ch'egli lasciò la villa, nell'accomiatarsi, aveva tenuto a lungo fra le sue la mano che la fanciulla gli abbandonava, e s'erano guardati a lungo negli occhi: quel suo sguardo l'aveva accompagnato come una carezza nel montare a cavallo, nel voltarsi indietro a salutar per l'ultima volta l

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