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Aggiornato: 12 maggio 2025
Ella teneva il capo chino. E d'un tratto, liberando le sue mani, afferrò le mie e si mise a baciarmele furiosamente; e io sentii su la mia pelle il caldo della sua bocca, il caldo delle sue lacrime. E, come io tentavo di sottrarmi, ella dalla sedia cadde in ginocchio, senza lasciarmi le mani, singhiozzando, mostrandomi la sua faccia sconvolta, dove il pianto colava a rivi, dove la contrazione della bocca rivelava l'indicibile spasimo da cui tutto l'essere era convulso. E, senza poterla rialzare, senza poter più parlare, soffocato da un accesso violento d'ambascia, soggiogato dalla forza dello spasimo che contraeva quella povera bocca smorta, abbandonato da qualunque rancore, da qualunque orgoglio, non provando se non la cieca paura della vita, non sentendo nella donna prostrata e in me se non la sofferenza umana, l'eterna miseria umana, il danno delle trasgressioni inevitabili, il peso della nostra carne bruta, l'orrore delle fatalit
Mortella leva il capo e guarda verso quella parte del cielo ove s’inarca il novilunio di giugno. Buona sera! Buona sera! La voce s’allontana. Mortella si sporge ancor più e s’accommiata. Mortella. Addio! Addio! In questo punto la madre appare alla porta della branca che monta dalla terrazza di sotto. È ansante e sconvolta, quasi irriconoscibile, tanto la disperazione la sfigura. Costanza.
Attilio Venturi? Chi? Il protagonista del tuo racconto: L'ucciso. Tu hai letto il racconto? .... sì diss'ella, profondamente sconvolta. E perchè l'hai letto? Mah.... perchè era scritto da te.... Non vi era obbligo, anima mia. Ho fatto tanto male? Sono dunque così sciocca, da non poter aprire un tuo libro? e quasi piangeva. Non importa, cara diss'egli, indulgentemente se ciò ti diverte, fa pure.
O'Donovan le prese una mano e stringendola teneramente: Voi siete forte e coraggiosa ed io amo i forti e i coraggiosi, le disse. Volete che io vi aiuti nell'impresa, che io pure cerchi di Abd-el-Kerim? La faccia dell'almea, poco prima trucemente sconvolta, si rasserenò. Nei suoi grandi occhi fiammeggianti, balenò un fugace lampo di tenerezza; parve anzi commossa.
»Non appena la porta si chiuse dietro i passi di mia madre, la sala fu sconvolta da un improvviso cataclisma Adolfo, il flauto, il pianoforte, il meco tu vieni...tutto fu travolto in un caos delizioso e terribile... »Oh! se qualcuno fosse entrato in quel momento!
Anche Betta guardava: adagio, silenziosamente, tirò la mamma per la sottana; questa si volse, e vedendo la fanciulla così sconvolta frenò il gesto d'impazienza, che gi
Voglio una parola di certezza, di certezza assoluta. Chi può sentirsi sicuro di essere in circostanza di darla? Ho letto un libro che mi ha sconvolta. Ignorare è una bella cosa! Non lo avevo mai capito prima di ora. Ha i suoi inconvenienti anche l'ignorare.
Ed ecco i drammaturgi norvegiani, ecco i romanzieri russi. Ibsen irrompe sul palcoscenico spingendosi innanzi una folla di creature della sua Norvegia, strane, malate d'ideali, con la coscienza sconvolta dai problemi religiosi e sociali che col
Armando sentì tutto il sangue che gli rifluiva al cuore. Fatemi le vostre confidenze, proseguì la marchesa con un'espressione indescrivibile e uno sguardo da sirena. Chi è la bella? Armando volle rispondere qualcosa, ma le parole non gli venivano. Aveva la testa sconvolta. Afferrò febbrilmente la mano della marchesa e la coperse di baci ardenti.
La domenica 29 siamo svegliati dal grido di el matera, el matera, cavaga, la pioggia, signori, che i nostri servi ci fanno intendere, sapendo quanto ci stesse a cuore questa brutta compagna, perchè nojosa nel viaggio e più che per questo, perchè gonfiando il Taccazè potrebbe tagliarci la via al ritorno. Una fitta pioggia aveva infatti durato tutta la notte e ancora continuava, ma bisogna prendersela con disinvoltura, sellare le mule e come splendesse il più limpido sole, mettersi in cammino. Ci avviciniamo alla gran catena del Semien, e diamo scalata ad un'altura ertissima dove il terreno bagnato rende il salirvi doppiamente faticoso e per noi e per le mule. Il cammino continua poi molto accidentato in continue discese e salite; per lungo tratto corre anzi su di una via dove la mano dell'uomo rese possibile il percorrere il versante di un enorme vallone, da dove durante qualche lucido intervallo in cui il vento ci libera per pochi istanti dalle moleste compagne, la pioggia e le nebbie, si intravedono valli scoscese e pareti rocciose di monti a profili orizzontali, interrotti da guglie. Siamo in una regione veramente alpestre, dove un vero sistema costituito, per così dire, di catene montuose surroga quel caos di natura sconvolta che percorremmo nell'andata, più al basso parallelamente a questa altezza. Frequenti corsi d'acqua gonfi in questa stagione abbiamo a guadare, e dopo una giornata veramente campale ci fermiamo verso il tramonto chiedendo ospitalit
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