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Al largo il mare prendeva di fianco la «Siracusa»; il vento andava sempre più rinfrescando. Sospinti dalla libecciata i nuvoloni si rincorrevano, sovrapponevano i loro enormi profili, addensavano prima dell'ora le tenebre.

Ho io scritto questa lettera terribile, questa vocale spaventosa? L'ho io delineata esattamente? L'ho io tracciata in tutta la sua esattezza tremenda, co' suoi profili fatali, colle sue due punte detestate, colla sua curva abborrita? Ho io ben vergata questa lettera, il cui suono mi fa rabbrividire, la cui vista mi riempie di terrore? , io l'ho scritta. Ed eccovela ancora: U

Ci è forza la mattina dopo salire ancora fino a 2200 metri per seguitare poi su un altipiano che conduce ad alcune cime, sulla costa delle quali prosegue il sentiero. Dietro noi la distesa dei monti che veniamo di attraversare, alla nostra destra altra distesa che si protende in direzione sud-est, e avanti a noi riconosciamo dei vecchi amici nei caratteristici profili dei monti di Adua. Un'ora prima del tramonto lasciamo il sentiero per discendere in un vallone circondato da pareti rocciose, quasi a picco, al fondo del quale vediamo buon pascolo e un villaggio. Ci vien negata ospitalit

L'alba era vicina, e un leggero barlume, diffondendosi per l'aria greve, permetteva di distinguere appena i profili dei bastioni e il lungo dorso di monte Baldo. Le fucilate ricominciarono, da una parte e dall'altra; ma la ricognizione austriaca veniva innanzi molto lentamente. Ed era naturale, poichè tastava terreno davanti a se, volendo sapere dove fosse e come in forza il nemico.

S'ergono all'aura in lunga fila bruna I profili degli alberi giganti. Biancheggia in fondo tacita la villa Tutta chiusa, deserta o addormentata. Non si scorge laggiù lume o scintilla, Ma la vôlta del ciel tutta è stellata. Un poema infinito ed amoroso Le foglie vi susurrano giulive... Il parco nella notte appar festoso E le statue intraviste quasi vive.

V'era presso uno specchio e corse a contemplarvisi. Strana cosa! Non era più egli; o almeno vi vedeva riflessa bensì la sua immagine, ma vedeala come fosse l'immagine di un altro, vedeva due immagini in una. Sotto l'epidermide diafana della sua persona, traspariva una seconda immagine a profili vaporosi, instabili, conosciuti. E ciò gli pareva naturalissimo, perchè egli sapeva che nella sua unit

Talvolta le lampade elettriche ci versavan nel cuore chiari di luna acciecanti, acidi e corrosivi, nei quali i nostri profili, le nostre lussurie e i nostri desideri metallizzati apparivano ad un tratto cesellati nella madreperla e nell'acciaio scintillante...

Vi è della premeditazione in questa lettera si disse il dottore esaminandola per conseguenza, delle cose false. Vediamo. Il dottore leggeva a mezza voce. La lettera cominciava così: «Bando al rancore, mio caro dottore. Io mi ribelloIl dottore sorrise e borbottò, decifrando la lettera: Che roba infame questa scrittura all'inglese! Le lettere si ecclissano nei profili.

Ma una ve n'era sovra tutte che colpì in ispecial modo la mia immaginazione. È impossibile il dire quanto ella fosse bella, forse anche impossibile lo immaginarlo: la bianchezza del suo viso era quasi luminosa abbagliava: le sue fattezze, i suoi profili si perdevano in una specie di vaporosit

Ridottosi nella sua camera, e piantati i gomiti sullo scrittoio, masticava, secondo il bisogno, un passo di Tito Livio, o un teorema di geometria; ma queste cose gli conciliavano maledettamente il sonno, e per cacciarlo via, Nicolino mutava registro, scombiccherava un acrostico, o tirava qui un tocco in penna, tutto facce e profili di parrochi.