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Più d'una volta Macaruffo si accostava origliando all'uscio della prigione, forse per il barbaro gusto di sentirla mormorare e indispettirsi, e tutt'al contrario l'udiva, con sommessa voce ma soave quanto un flauto che risuoni di lontano fra il tacer della notte, cantare le litanie, pregando la Madre degli afflitti che pregasse per noi. Malann'aggia costeiesclamava lo scortese.

Mi volsi verso la valle, mi piegai su la ringhiera stringendo il ferro freddo tra le dita. Vidi sotto di me un'immensa massa di apparenze confuse, dove non distinsi se non lo scintillio dell'Assoro. Il canto giungeva or or no, secondo l'alito della frescura; e nelle pause si riudiva il suono di quel flauto un po' roco e indefinitamente lontano. Nessuna notte m'era parsa mai tanto piena di dolcezza e d'affanno. Dall'estremo fondo della mia anima irruppe un grido, altissimo se bene non udibile, verso la felicit

Me li guarda attentamente, li ripone su d'uno scaffaletto, e accennandomi un altro lato della sala, mi dice colla sua vocina di flauto: I denari ci sono, e si pagano a Vossignoria fin d'oggi, tanto perchè non si pigli la briga di rifar le scale domani. Argomentate il mio stupore; mi pareva di sognare. Non occorre, rispondo io; la carta fa meno ingombro.

Vi avresti incontrato maestri valenti di musica e soprani, contralti, tenori, e bravi strumentisti e strimpellatori della peggiore specie, ai quali, dal più al meno, erano familiari l’oboe ed il violino, il fagotto e la tromba, il flauto ed il corno di caccia, la chitarra francese, il mandolino ed il contrabbasso, oltre l’immancabile organo ed il prediletto cembalo¹¹⁷.

Canzoniamoli e snidiamoli, , snidiamoli e canzoniamoli: il pensiero è libero.... Questa non è la stessa musica. Ariele suona la musica col flauto e col tamburo. Cos'è quest'eco? È l'aria della nostra canzone, suonata dal ritratto di Nessuno. Se sei un uomo fatti vedere come sei; se sei un diavolo fatti vedere come ti pare. Oh, perdono per i miei peccati!

Adolfo arrossì io tremai ci ricambiammo i complimenti della presentazione con voce fioca e convulsa.... »Mia madre disse: Eccoti, Ortensia, un egregio dilettante, di flauto, che verr

Vuote le mani, senza flauto o lira, Pur silente sembrava ch'ei cantasse Con la presenza sua e l'alme lasse Togliesse all'ira, Alle lotte, ai dolori, ai desìr vani Con la purezza del sereno sguardo. E compresi ch'egli era a parlar tardo Per gaudi arcani. Ed ei lieto tacea. Ma alfine io lessi Interpretando l'occhio che parlava I segreti dell'alma allegra e schiava Sul fronte impressi.

Adolfo, come aveva promesso, mi portò una raccolta di composizioni musicali per flauto e pianoforte, che noi prendemmo a studiare in presenza di mia madre... »I concerti divennero quotidiani; l'arte e la passione progredirono del pari mia madre si compiaceva, e si entusiasmava del nostro accordo perfetto... »Così trascorrevano i giorni, le settimane, i mesi.

»Quel giorno ripassavamo una fantasia di Rabboni sulla Straniera... Il flauto di Adolfo era più inquieto che mai... Più volte io aveva sentito la canna di ebano scivolare sotto le mie treccie l'alito di Adolfo mi infuocava le guancie... »Cominciava il cantabile: Meco tu meni!... Mia madre stava ad udirci appoggiata alla finestra che guardava il giardino...

Quando tornai a casa, raccontai ciò che aveva ascoltato; si burlarono tutti di me, e mi dissero ch'erano pastori, i quali avean suonato il loro flauto; non potei mai persuaderli del contrario. Poche sere dopo, mia moglie udì l'istessa armonia, e fu sorpresa quanto me.