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Non mi si convengono, e la vostra cortesia più che inorgoglirmi m'umilia. Suvvia, lasciamo le frasi. Grave discorso abbiamo a tenere. Sedete, dottore, siete in casa vostra e questi complimenti mi spiacciono. Il preside s'avvicinò una sedia e messosi al fianco del vecchio ambasciatore attese che parlasse.

Mastro Bernardo, gridò il Picchiasodo, troncandogli i suoi complimenti a mezzo, non lo sai tu l'adagio: chi n'assaggia ci torna? A te, ragazzo; tieni i cavalli. Ve li metto al coperto? disse il Maso, pigliandoli per le briglie. No, no, tirati l

Spinello non mangiava e non beveva che a fior di labbra. Guardava Fiordalisa. Stava a sentire i motti, sorrideva ai complimenti, accettava gli augurii, ma senza meditarci su. Guardava Fiordalisa. Di tanto in tanto, facendo uno sforzo di volont

No, cara. Credilo, è così. Da che te ne accorgi? Saresti diventata furba, per caso? Non lo so: ma per loro, sono un'oca. Per loro, come per me, sei una bella, buona, cara donnina, ecco tutto. Vuoi dei complimenti, a quanto pare. Se sono un'oca per te, non voglio essere un'oca per gli altri ella soggiungeva, assai più triste, convinta che Paolo Spada si vantasse della sua ocaggine.

Usava i modi che gli erano abituali: semplici e schietti. E di questi, con qualche arguzia festevole, si scusava: Vede, conte mio, con lei non facciamo più complimenti. Noi, gente di campagna, siamo abituati così.... Con quelli a cui si vuol bene, il cuore alla mano.... e basta!... È vero, Loreta, che tu pure mi dai ragione?...

Ci fu un'irruzione di guardie in borghese le quali, senza tanti complimenti, ci presero per la manica. Protestammo e dicemmo che non era il modo di trattare persone che non volevano fuggire, e i delegati ordinarono agli agenti di lasciarci andare. Discendemmo ed entrammo nell'ufficio del delegato Eula, il quale, per essere sinceri, ci trattò con la massima gentilezza.

Dalla parte delle finestre s'era improvvisato un piccolo palco scenico; il resto della stanza era occupato dal pubblico; le signore sedute sul davanti, gli uomini ritti e pigiati dietro le sedie. Quelle si facevano fresco col ventaglio, questi col cappello, quando però riuscivano a mover le braccia. In generale, si diceva che non eran trattenimenti da darsi in giugno. Ma lo si diceva a bassa voce, perchè la signora Osnaldi, sottile, instancabile, era onnipresente come domeneddio. Ora si cacciava nell'interstizio di due sedie, ora fendeva l'angusta corsia che divideva le sedie dalle pareti e lungo la quale s'eran disposti dei panchettini pei bimbi, ora faceva capolino dietro il sipario del palcoscenico, ora compariva nell'anticamera, ora riusciva a insinuarsi nella folla degli uomini scambiando sorrisi, complimenti e strette di mano. La signora Osnaldi non era bella giovine, ma la sua bassa statura, la sua magrezza, la rapidit

Sei altrettanto modesto quanto coraggioso! disse la signora che si era seduta, e indirizzato il discorso a Maria le fece molti complimenti dell'aver educato così bene quei ragazzi. Creda che non ci ho alcun merito, disse Maria, quando hanno una natura buona, riescono bene.

Proprio allora, col mio Teocrito in tasca, andavo a cercare il mio covo. E qui complimenti, si capisce, maraviglie ed ossequii da parte mia, che non potevo far altro; qualche bottata da parte sua; finalmente la pace. M'hanno detto, incominciò essa allora con la sua vocina insidiosa di sirena, che di l

Gli domandai s'era francese. , rispose. Son venuto da Algeri. Son qui da sette anni. Son capitano nell'esercito del Marocco. Non potendo fargli i miei complimenti, non risposi. C'est comme ça, continuò con un fare spigliato. Sono andato via da Algeri perchè non mi ci potevo più vedere. La vita all'europea non si confaceva alla mia indole. Sentivo bisogno di cangiar paese.