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Abbrevio per non cadere in ripetizioni. Finito lo spettacolo, il giovine andò a fermarsi nell'atrio, e stette, contro il suo costume, a far ala sul passaggio delle gonnelle. La sua sconosciuta discese poco stante, tra la vecchia e il cavaliere, più lezioso, più sbraciato che mai.

" Ehi! riprese la sconosciuta con una voce piena di schiamazzi, rivolgendosi a Mauro. Volevi che restassi in mezzo ai boschi bello mio? Figuratevi, gente mia, che dalla frontiera a qui siamo venuti un po' a piedi, un po' con le gambe. E vi dico che non ci siamo sostenuti a brodi di cappone! Ehi! bello mio! sei restato di sasso? Portami a casa di tuo padre... Non è mica questa la casa di tuo padre!... A quest'ora glien'avrai gi

La formosissima sconosciuta sorrise: «Ma, capitano, signor capitano, è Vossignoria che mi viene a disturbare. Io sono la fata Scarabocchiona: della quale avr

Spiccò un salto innanzi, ma le forze per una causa sconosciuta, gli vennero meno e ricadde tre passi lontano. Un grido di sorpresa sfuggì da tutti i petti. La cosa era così strana che tutti credettero che quella improvvisa mancanza di forza dovesse attribuirsi ad un miracolo di All

Prima di uscir dalla Cattedrale bisogna farsi raccontare da un sagrestano la famosa leggenda di Papa-moscas. Papa-moscas è un fantoccio di grandezza naturale, posto nella cassa d'un orologio, al di sopra della porta, nell'interno della chiesa. Una volta, come i celebri fantocci dell'orologio di Venezia, al primo tocco delle ore, usciva fuori del suo nascondiglio, e ad ogni tocco gettava un grido e faceva un gesto stravagante, del che i fedeli pigliavano un grandissimo diletto, i ragazzi ridevano, le funzioni religiose erano turbate. Un vescovo severo, per metter fine allo scandalo, fece recider non so che nervi a Papa-moscas, e d'allora in poi egli rimase immobile e muto. Ma non per questo si cessò di parlar dei fatti suoi e a Burgos, e in tutta la Spagna, ed anche fuori di Spagna. Papa-moscas era una creatura di Enrico III; e di qui vien la sua grande importanza. La storia è assai curiosa. Enrico III, il re dalle avventure cavalleresche, che vendette un giorno il suo mantello per comprarsi da mangiare, soleva andar ogni giorno, incognito, a pregare nella Cattedrale. Una mattina i suoi occhi incontraron quelli d'una giovine donna che pregava dinanzi al sepolcro di Fernando Gonzales; gli sguardi, come direbbe Teofilo Gauthier, si annodarono; la giovine arrossì, il Re le tenne dietro quando uscì dalla chiesa, e l'accompagnò fino a casa. Per molti giorni, nello stesso luogo e all'ora medesima, si rividero, si guardarono, si manifestarono cogli sguardi e coi sorrisi la simpatia e l'amore; e sempre il Re seguitò fino a casa la donna, senza dirle una parola, e senza ch'ella mostrasse di desiderare che gliela dicesse. Una mattina, uscendo di chiesa, la bella sconosciuta lasciò cadere il fazzoletto; il Re lo raccolse, lo nascose in petto e le porse il suo. La donna, suffusa di rossore, lo prese, e asciugandosi le lagrime, disparve. Da quel giorno Don Enrico non la vide più. Un anno dopo, essendosi il Re smarrito in un bosco, fu assalito da sei lupi affamati; dopo una lunga lotta ne uccise tre colla spada, ma gi

Ma ricalcando le orme della donna, sembrava a Marta che la sconosciuta avesse lasciato qualche cosa dietro a , nell'aria rotta dalla sua persona, sui sassi battuti dal suo piede; un miasma che saliva, nauseante, che l'avvolgeva tutta, la prendeva alla gola con un'ondata di impurit

Infine la sua vita era profondamente turbata. Un segreto istinto lo spingeva a non ricercare la fanciulla sconosciuta; pure la rivide, seppe di lei, della sua famiglia, della sua condizione: vi era una vecchia e solita storia di famiglia nobile, impoverita per cattiva amministrazione e per infelici liti, una madre ed una figliuola che erano rimaste con una piccola rendita, sufficiente a farle vivere una vita molto ristretta e molto borghese. Pure nelle vene della fanciulla, Sofia Cantelmi, scorreva un sangue purissimo ed azzurro, onde la severit

Stese la mano e la posò sul braccio della sconosciuta, a cui la musica della sua bambina angosciava il cuore. La donna vestita di nero, senza voltarsi, le prese la mano; e stettero così vicine, queste due ignote, legate dalla musica come due sorelle. L'ultimo pezzo finiva, e da ogni angolo della sala scoppiavano le acclamazioni, le ben note grida di delirio e d'entusiasmo.

Tu, così pagano nei tuoi gusti, che non potevi capire altre bellezze che quelle delle statue greche o delle cortigiane della scuola veneta, confessi ora di trovar bella la più immateriale, la più eterea creatura ch'io abbia mai veduto; e che è bella soltanto di quella bellezza malaticcia e che si potrebbe chiamare moderna, essendo quasi sconosciuta prima di questo nostro secolo, ammalato esso pure e capriccioso.

Fu una, giornata campale; per la sinistra, che riposò, come suol dirsi, sul campo di battaglia; per l'oratore, che di tanto in tanto aveva potuto dare una sbirciata alla tribuna diplomatica e veder la sua bella sconosciuta, che non perdeva una sillaba delle parole di lui. L'onorevole Ariberti aveva ricevuto le congratulazioni e le strette di mano di tutti i suoi amici politici.