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Aggiornato: 26 giugno 2025
Ella arrivava dunque quasi sconosciuta e si levava sull'orizzonte della vita elegante di Parigi come una girandola in una festa. Fissava gli sguardi; spronava le brame. Non vi fu che una voce: Chi è dessa? a cui è dessa? E tutti ad invidiare il fortunato sultano che accendeva quel sole nelle notti del suo harem. Era egli felice quel sultano? Forse sì.
Adolfo non riusciva a capir nulla in tutto quell'armeggiare; la sconosciuta era assai ridicola, con un certo cappello alla cacciatora, che le stava appena sul cocuzzolo e ch'era ornato d'una penna di fagiano, ardita come una sfida al cielo; ma c'era di peggio: la signora guardava Adolfo con occhiatacce mezzo beffarde e mezzo compassionevoli, le quali avrebbero fatto perder la pazienza a chiunque non avesse avuto un demonio più sarcastico e più fiero nel cervello.
Diciamo di cinque; volle correggere Emilio Landi. E siano anche cinque; replicò la contessa. Cinque è come cento, in materia di moda. Intanto, quelle guardate della sconosciuta le davano noia. Perchè? Non guardava anche lei, forse?
Dite, dite, Polo. A voi, maestro, nulla de' miei studi è nuovo. M'avete incoraggiato e fatto plauso. Che, Polo? vorreste che avessi sprezzato l'ingegno vostro, l'affetto grande che portate alla scienza? La mia difesa di Fausto Socino non v'è sconosciuta. Domattina parto... e mi dorrebbe lasciar solo e inutile quel mio breve lavoro!
Questo pensiero, impadronitosi di lui, fece sì che il nostro eroe non si sentisse punto impacciato a sostenere lo sguardo della bella sconosciuta, e non provasse quel senso molesto di suggezione che è così naturale ai giovani in simili casi. Del resto, essa lo guardava con una certa curiosit
Si fece allora un gran silenzio: le danze rimasero interrotte, i violini smessero di suonare, tutti gli occhi erano rivolti a contemplare le grandi bellezze della sconosciuta. Non si sentiva altro che un bisbiglio confuso, e un dir sottovoce: Oh! com'è bella!...
Ma in nome di Dio! sorse a dire il curato ci spiegherete voi alla fine cosa sia questo vostro Abrakadabra?... L'Abrakadabra rispose il signore è la storia perenne del movimento umano riflessa in un'epoca sconosciuta all'universale, in un'epoca avvenire. Ah! sarei ben curioso di sapere in qual libro voi l'abbiate trovata codesta istoria dell'avvenire!
Dalla stanza di Gina venivano più miserevoli, più strazianti i lamenti. Che volete? chi siete? chiese bruscamente quell'uomo, vedendo la faccia sconosciuta di Anna. Gaspare entrò innanzi ed espose l'ambasciata. Orsacchio appena lo lasciò finire. Che storia è questa? esclamò egli ruvidamente. Lo sapete ch'io non voglio gente estranea per casa. La Teresa non vuol venire?
Ella mi guardava, da presso; teneva fissi nei miei occhi i suoi occhi dilatati, che mi parvero nella penombra straordinariamente larghi. E io vedevo in quei larghi occhi passare, come a onde, la sofferenza sconosciuta; e quello sguardo continuo, intollerabile, mi suscitò d'un tratto un terrore folle.
Non ho ancora finito di scrivere l'interrogazione che sono stato chiamato alla spia da una voce sconosciuta. L'avvocato Gambarotta è uscito. Lo saluta. Chi siete? Nessuna risposta. La sua uscita mi lasciò fantasticare. Che si sia incominciata la scarcerazione degli innocenti? Il passeggio è monotono. È come un'altra cella scoperchiata.
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