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Aggiornato: 23 giugno 2025
Ma ci ho pensato, quando voi siete partita; ho voluto rileggere quella benedetta inchiesta, e mi sono facilmente avveduto che non c'era nulla di grave, che si sarebbe commessa un'ingiustizia, a voler separare la causa dei Guerri da quella del conte Gino. Ora, le ingiustizie, o presto o tardi, si pagano; ve lo assicuro io, si pagano, anche quando la coscienza e l'intenzione del male mancassero.
Non v'ingannate; voi avete contratto in tal guisa il vostro volto nel rileggere quel foglio che la curiosit
La pagina di storia che si scrisse dalla Monarchia Sabauda in quell'anno fu tale che vorrebbe la penna d'un Tacito e intinta nel sangue; ed è di quelle che gli uomini dovrebbero rileggere ogni qualvolta sentono a infiacchirsi nell'animo loro l'abborrimento della tirannide, e le madri ripetere ai figli perchè v'imparino quali possano essere le sorti d'una terra non libera.
Ma chi ha tanta pazienza di rileggere e d'aspettare che l'impressione si snodi trova cento luoghi d'ammirare e finisce col sentire in sè la forza e l'anima dei tempi. Nell'Ugo specialmente, romanzo che stancò lo stesso autore, l'impressione finale è propriamente quella di sentirsi sotto il peso cupo del più cupo secolo della nostra storia, il decimo.
Pure, non debbo tacervi che, mentre ebbi la costanza d'imparare a memoria tutta la cantica dell'Inferno e di rileggere quattro volte il Purgatorio, non mi tengo ben certo di aver toccato la fine del Paradiso.
Di simili romanzetti facevano fede quelle lettere, così gelosamente custodite, legate in principio da un nastro verde, azzurro o rosato, il cui nodo era soventi volte disfatto per leggere e rileggere que' dolci messaggi e veder di cogliere nuovi punti e nuove virgole che dicessero: t'amo!
«Aggiungo che la liberazione dei condannati non dovrebbe mai essere lasciata all'arbitrio del direttore il quale è, novantanove volte su cento, parziale e crudele. «Non so se dipende dalla dieta. Ma con una dieta scellerata e insufficiente ho perduto persino la voglia di leggere. In un mese non sono riuscito a rileggere il primo volume dei dieci anni di Louis Blanc.
Col crescere degli anni e degli studii la prima sensazione puramente fantastica si è naturalmente modificata, ma anche oggi non posso rileggere i versi divini del «Midsummer night's dream» senza provare un poco l'antica nostalgia e ritrovare come in un angolo riposto del mio cuore qualcosa dell'amore di altri tempi.
Pasquale Villari nelle sue splendide Lettere Meridionali, riassunse coll'usata sua acutezza tali discussioni, che deve rileggere chiunque voglia ora giudicare rettamente su i casi di Sicilia e apprendere pure di quanto gli uomini di ordine e di governo di allora fossero superiori a quelli di oggi.
Agosto, settembre e ottobre, passarono come in un sogno delizioso. Oh, le belle passeggiate ne' dintorni! le scorpacciate di more sotto al grand'albero, con la faccia e le mani impiastricciate di rosso, facendo a rubarsi le più grosse, e le più mature! Oh, le belle sere passate al lume di luna nell'aia, sdraiati sulla paglia, a sentire l'allegre canzoni de' contadini, accompagnate dallo scaccia pensieri; o i cori stupendamente intonati con quelle cadenze larghe e malinconiche che fan vibrare le parti più riposte del cuore! E la raccolta delle frutta nell'autunno, e la vendemmia con i balli nel prato al suono dello zufolo accompagnato dall'accordo delle voci dopo la tramuta! Sì che lo studente, ritornato a Palermo, alzava la faccia spesso dal libro, e con l'anima inondata di mesta tenerezza, restava assorto in que' ricordi, fra' quali si moveva la figura della cugina col visino bianco tanto simpatico, e gli occhioni bruni e le grosse trecce nere che soleva portare sulle spalle. E or la vedeva seduta in casa, curva sul suo lavoro d'ago o di ricamo; or in mezzo a' campi per la viottola costeggiata di siepi di sambuco, con una rosa fra' capelli; or seduta nell'aia col bel viso illuminato in pieno dalla luna; or sotto al gelso, a rizzarsi sulla punta de' piedini, e stender la mano per cogliere una grossa mora: la manica del vestito scivolando, lasciava a nudo un braccio bianco come neve: oh, quella manica caramente indiscreta! Allora sì, aveva un bel rileggere il periodo, fare tutti i suoi sforzi per carpirne il senso; dopo due o tre parole la mente ricorreva dietro a quel caro fantasma. Pensava con un dolce trasalimento che una volta in cui lei gli mostrava certi cardellini che un contadinetto le aveva portati la mattina stessa, le loro mani s'erano incontrate nel carezzarli, ed essa s'era fatta rossa rossa: ricordava anche com'era vestita quel giorno.... d'una veste di mussola azzurro cupo, con delle mostre di tela color caffè crudo, aveva sul capo, e annodato sotto il mento, un fazzoletto di seta bianca: pensava che l'ultima volta ch'egli lasciò la villa, nell'accomiatarsi, aveva tenuto a lungo fra le sue la mano che la fanciulla gli abbandonava, e s'erano guardati a lungo negli occhi: quel suo sguardo l'aveva accompagnato come una carezza nel montare a cavallo, nel voltarsi indietro a salutar per l'ultima volta l
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