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Quel cambiamento repentino di vita, quel rapido trapasso dalle gioie serene della famiglia, alle torbide agitazioni d’un processo pericoloso, dall’aria profumata d’un parco all’afa nauseabonda del carcere, era un colpo troppo violento per restare senza conseguenze sopra un giovane felice ed avvezzo all’aria libera dei campi.

Nel salottino, aperto su 'l terrazzo al grandioso spettacolo del mare immenso, a la luce splendida, a l'aria profumata, seduti l'uno di fronte all'altra, Lucia con l'anima sconvolta da avvilimento e dolore, ascoltò per un quarto d'ora e più il conte Anton Mario Del Pozzo, che dignitosamente, freddamente, per incarico della signora Marta, la metteva al corrente degli affari della casa.

Un altro carattere è il visconte de Vaugris. Giovane realista, bello, elegante, altiero, teneramente invaghito esso pure della marchesa di Maupas: amore aristocratico che s'oppone all'amore repubblicano di Humbert, parola profumata ed armoniosa contro eloquenza selvaggia, bacio di paggio contro bacio di fiera.

Sergio poggiò la tazza sul mobile vicino al suo letto, e, leggendo sempre la scritta della moglie, o sorbendo a centellini la bevanda profumata, le disse: Andremo a continuare. Dammi i fogli allora rispose Regina. Prendi un altro quinterno replicò Sergio senza levar gli occhi dal manoscritto. Non v'è che della carta a lettere.

Presso la soglia candida, da cui l'onda deriva, si prostra il fiero sdegno, l'ira si prostra cieca: più t'immergi nell'acqua che la fontana reca, più la fanciulla morta a te ritorna viva. "Io sono la speranza nata dal tuo piacere, ho il sol dentro ai capelli e molte spine ai piedi: io son la pura essenza di quel che pensi e credi, l'anima profumata son delle cose vere.

Ed allora parlammo. Era stanca, le dolevan un po’ le reni... Oh, quelle gradinate incomode, il peso enorme della folla, il rumore, il sole, il sangue... Adesso la strada correva, libera, nella sera profumata. Monte Igueldo era davanti a noi, con le sue ville cariche di rosai, co’ suoi terrazzi pieni di sole.

SANTINA. Non è stata sará mai la piú infelice femina di me per esser maritata a tal uomo! Mira a chi ho data cosí bella dote e cosí grande intrata... GERASTO. Tanto grande che la metá mi soverchieria; me ci affogo dentro. SANTINA.... e bella e profumata,... GERASTO. Puzzulente piú d'una carogna. SANTINA.... senza quello che vi vien dietro, ché me l'hai guasto e consumato.

E adesso i lettori benevoli, che siamo dolenti di non aver più a trattenere se non per pochi capitoli, ci usino la cortesia profumata di chiuder gli occhi, affinchè noi, mal destri giuocatori di mano, facciamo sparire un sei settimane, e presentiamo loro un fatto compiuto, che, piaccia o non piaccia, dovranno pur riconoscere.

La sua mano era morbida, calda, profumata; la sua mano era lieve come un piumino per la cipria. Forse non ho mai veduti occhi di fanciulla più limpidi e più calmi de’ suoi. Era gentile come l’innocenza. Il suo labbro superiore non le chiudeva bene la bocca; vi rimaneva sempre nel mezzo uno spiraglio di sorriso. Non so perchè la guardavo, e Litzine guardava me. Suonarono le quattro di notte.

Italia, sei la più bella! Tutti lo sanno, e ti invidiano. Molti ti odiano, ma tu non li temi e verrai lo sento in questa mia alcova d'acciaio profumata ma insidiata da una doppia corrente di luride forze nere, puzzolenti e bieche. Queste non potranno mai sommergere la mia isoletta, poichè è sradicata, galleggia, su tutte le navigazioni e tutte le velocit