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Aggiornato: 2 maggio 2025


Lo Sciampagna tornò a spumeggiare nelle coppe, e Lombrichi, inumiditosi le labbra e la gola, incominciò: Un giorno il nostro caro ed illustre ospite fu ad assistere alla distribuzione dei premi delle allieve della scuola di ballo... È una funzione a cui non manco mai: interruppe Bancone stuzzicandosi i denti con un piumino d'oca appuntato.

Si ravviò i capelli, si sfiorò la faccia col piumino della cipria; poi, con una piccola e muta preghiera alla Madonna, mise il braccio sotto quello di Nino e scese a pranzo. Non sarò più così stolta, disse scendendo le scale. E' assurdo, lo so. E' una cosa morbosa. Ma ecco che dopo il pranzo una ragazza di Budapest venne pregata di ballare.

La sua mano era morbida, calda, profumata; la sua mano era lieve come un piumino per la cipria. Forse non ho mai veduti occhi di fanciulla più limpidi e più calmi de’ suoi. Era gentile come l’innocenza. Il suo labbro superiore non le chiudeva bene la bocca; vi rimaneva sempre nel mezzo uno spiraglio di sorriso. Non so perchè la guardavo, e Litzine guardava me. Suonarono le quattro di notte.

Graziosamente ella abbandona il viluppo delle vitalbe per guardarsi in uno specchietto ch’ella ha dentro una scatola di smalto insieme con un po’ di cipria e col piumino. Ne profitta rapidamente per incipriarsi il naso. La Salvestra. Non ci si bada. È tempo di ciliege. La Rondine. Sentite, Salvestra. Bisogna fare qualcosa. La Salvestra. Sentiamo. La Rondine.

Donna Vincenzina, rimasta sola, raccolse tutte le sue forze, si arrestò un istante davanti allo specchio passò le mani sulle tempie, corse col piumino della cipria leggermente sulla fronte e sulle gote, si considerò, forse si confrontò con un'altra donna d'altro tempo e nel venir via disse, lanciando un'occhiata al quadro ch'era a capo del letto: Cara Madonna, aiutatemi voi!

Non le diremo niente! Caaro da Dio! strillava anche la padrona, credete che io mi accontenterei di dividere? Pas du tout, mon cher! Allons! Allons! E siccome l'altro, spinto fin sull'uscio, voleva ancora fermarsi, la Schönfeld, coll'accappatoio tutto aperto, svolazzante, prese il piumino della cipria e passandolo sul naso e sulla faccia del Casalbara, lo fece scappare nel salotto.

Le due ragazze avevano preparato un magnifico letto coi lenzuoli che sentivano di lavanda, col famoso piumino stato messo insieme a pezzi e bocconi dalla povera signora Caterina durante l'ultima sua malattia coi frastagli del suo vestito da sposa. Ai piedi era un soppedaneo immenso, tutto verde come un prato, su cui spiccavano due pantofole d'un rosso fiammante.

E si pose a ravviarle i capelli sulla fronte, le coltri intorno al collo, e il guanciale, e il piumino, proprio come ad una bimbetta in culla, bevendo il raggio di quei cari occhi mesti, dove ondeggiava un pensiero inafferrabile.

Le lor braccia nude, libere dal peso dei braccialetti, si muovevano con lentezza, con insidia, tuffandosi nel tepore della coltre. Madlen era dalla mia parte; i suoi piedi congiunti sollevavano appena la seta leggera del piumino. Il lenzuolo delineava la sua lunga forma, come la tela umida si avvolge al rilievo d’una statua supina.

Bruno aveva osservato che le labbra di lei avevano un rosso inverosimile e che troppo sovente apriva una scatola d'oro legata a una catenella che le pendeva dal fianco e guardandosi in uno specchio piccolo, si passava sul viso, rapidissimo, un minuscolo piumino.

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