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Aggiornato: 4 maggio 2025
25 agosto 18... Ed anche per sessantaquattro; tanto si è battagliato, dalla mattina alla sera. Mio povero e caro Don Juan, non ti ho più aggiunto un verso, non ti ho più consacrato un pensiero. Ma gi
Come dite? disse il Selvaggio. E' proprio necessario che andiate così lontano? Sì; nella miniera di San Juan c'è qualche cosa che non va. C'è dell'acqua. Avrei dovuto partire molto prima; tre mesi fa, quando ve lo scrissi. Ma questo non vi riguarda, soggiunse seccamente il Selvaggio. E' vero, disse Nancy, molto mite. Dunque parliamo di voi e del vostro lavoro in Italia, disse lui.
Una sera al ritorno della gloriosa spedizione del Salto, la Legione Italiana di Montevideo, imbarcata sulla squadriglia Orientale¹, approdava al Rincon de las Gallinas², e giunta in quel punto essa contemplò il piacevole spettacolo di varii matreros³, che in virtù degli ordini anteriormente spediti da Juan de la Cruz loro capo, si presentavano sul lido con una quantit
Si narra che la continua tirannide che esercitavano sui loro sottoposti sia stata la causa di tale perdita. Finchè il loro governo come una maledizione posò sui poveri sudditi, che riempivano le carceri, e spesso erano anche precipitati nei pozzi sotterranei della fortezza, i lamenti del popolo si alzarono alti e strazianti. Un caso segnò il momento della liberazione. Nel novembre 1454 quindici giovanetti schernirono per via due monaci e aizzarono contro loro dei cani: i fratelli del chiostro se ne lagnarono presso l'abate e la notte seguente questi mandò i suoi birri alle case ove abitavano i giovani, appartenenti alle più note famiglie del luogo, e al cader del sole la popolazione vide i quindici infelici impiccati alla forca, in un punto che anche oggi si chiama Colle delle Forche. Allora la popolazione si sollevò, assalì il chiostro, uccise i monaci, li precipitò dalle finestre nell'abisso, e devastò l'abbazia. In seguito a questo fatto, Callisto III, il 16 gennaio 1455, ridusse Subiaco in commenda e dispose che un cardinale ne godesse i ricchi beneficî, sotto il titolo di abate; ed il primo fu il dotto spagnolo Juan Torquemada, cardinale di Santa Maria in Trastevere, cui comandò di riformare l'ordinamento di Subiaco e di tutti i castelli dipendenti. Fu allora stabilito un nuovo statuto, secondo il quale ogni abate era obbligato al giuramento di governare rettamente innanzi ai membri della comunit
Il 1^o marzo alle 3, la flotta di sette trasporti arrivò nel golfo S. Juan; alle 5 Napoleone pose piede sulla terra di Francia. La schiera si nascose in un uliveto. Come somigliava qui Napoleone agli eroi romantici della sua patria côrsa. Poichè, mostrandocisi ormai nell'atteggiamento di avventuriere, egli era essenzialmente côrso.
Juan de la Cruz il valoroso comandante dei matreros, dopo d'aver pulito il suo coltello sugli stivali¹ e dopo d'avere scosso il suo poncio² dalla pioggia, fu il primo, a richiesta dei Legionari a rompere il silenzio comandato dalla fame, e a raccontare per passare il tempo, il modo in cui aveva vissuto per molti anni l'errante sua vita, e come avea potuto disciplinare quegli indipendenti selvatici, ed insoffrenti di qualunque dominio, come lo Stallone de Las Pampas.³
PANTALEONE. ¡Ah, villano montañero! DANTE. ¡Ah, ladron ciudadano! PANTALEONE. Oh, beso las manos de V. M., señor capitan don Juan Hurtado de Mendoza, de Ribera, de Castilla. DANTE. Beso a V. M. mil veces las manos y los pies, señor capitan don Pedro Manriquez, Leyna, Guzman, Padilla y Cervellon. PANTALEONE. ¿Pues como en estas partes y tanto tiempo que no le he visto?
Quando ciò non basta per assicurare la vittoria, entrano in campo i remingtons della polizia che circonda le urne e che sta appostata persino sui tetti delle case vicine. È il sistema bellicoso. Nelle recenti elezioni di San Juan, intorno ad un'urna sono caduti sei morti e venti feriti.
E se questo fa il Governo centrale, figuratevi quello che fanno i governi provinciali. Nel febbraio passato il Governo della Plata doveva più di tre milioni di lire di stipendî arretrati; e s'intende di piccoli stipendî dovuti a stranieri, oppure a impiegatucci che per la loro situazione non hanno peso nell'organismo elettorale come, per esempio, i maestri. I grossi stipendî corrono sempre, cascasse il mondo. E per parlare di maestri soltanto ecco qualche dato: i maestri di Salta debbono avere più di un anno di stipendio; quelli di Chacabuco, quattro mesi; quelli di San Juan, quattordici; quelli di Entre Rios, nove. A Paran
«Abbiamo le nostre donne (e Juan de la Cruz ne avea una bellissima), un matrimonio d'affetto, e non v'è esempio d'infedelt
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