Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 6 giugno 2025


Quanto alla situazione dell'amministrazione davanti al potere giudiziario, era inevitabile che i vecchi parlamenti, che erano stati come protettori dei diritti del popolo nei tempi di fermento anteriori alla rivoluzione, in seguito, dopo che questa fu scoppiata, fossero tenuti come difensori degli esecrati privilegi. L'assemblea nazionale, quindi, cercò di preservare l'applicazione delle nuove leggi rivoluzionarie dagli attentati dei tribunali ostili alle innovazioni, e decise (16-24 agosto 1790): i giudici non devono mai turbare l'attivit

Per coloro che sono condannati in un carcere giudiziario e quindi senza biancheria propria, la «colomba» diventa un problema che non può sciogliere che la pazienza o qualche detenuto sotto processo capace di regalarvi il materiale per farla. Con la pazienza potete rarefare il tessuto della coperta del letto, del pagliericcio, dell'asciugamano, del fazzoletto e magari degli abiti che indossate.

L'odio per la spia è il sentimento che signoreggia tutti gli altri. In ogni galera e in ogni carcere giudiziario voi trovate sulle pareti, sui cancelli, lungo i corridoi e per i muri dei raggi di passeggio un solo pensiero che nessun direttore è mai riescito a far cancellare, questo: Morte ai boia! I boia, cioè le spie, cioè i Petito, non hanno quartiere.

, sono io, rispose gravemente l'uffiziale giudiziario; e non mi spiace d'essere io, perchè un altro non potrebbe far meglio di me; devo pignorare i tuoi quadri, i tuoi mobili, lasciandoti i pennelli e la tavolozza, gli strumenti professionali; sono stato a casa tua, ma il portinaio mi ha detto che eri uscito e mi ha anche confessato che tu appigioni due stanze mobiliate; se appena appena pignoravo un tavolino il padrone faceva opposizione e il governo ci rimetteva le spese. Ma come è stato? Sicuramente una distrazione; benedetti artisti! voi altri non vi ricordate mai di nulla, e il povero esattore ha da vivere anche lui e dar da mangiare al governo... Sicuramente... è l'esattore che mi manda. Hai lasciato trascorrere tutti i termini di legge, non hai pagato mai... e ha mandato me del terzo mandamento perchè la fatalit

Ho parlato delle cimici, perchè ne ho trovate dappertutto. Nei camerotti polizieschi, nelle celle del Cellulare di Milano, nelle stanze del carcere giudiziario di Genova e nello stanzone del penitenziario di Finalborgo. Dopo la condanna, il Turati occupava, al Cellulare, una stanza spaziosa e ariosa nell'esagono del secondo raggio.

Nella via del ritorno seguì il contrario; Giusto ciarlava come una gazza, ciarlava di cose che molti uscieri non capiscono, anzi sembrava scegliere appunto quelle per aver il gusto di vedere l'ufficiale giudiziario approvare col capo tutte le arditezze. Finalmente l'usciere n'ebbe fin sopra il cappello a staio di approvare tutto quello che non avrebbe inteso mai, campasse ancora un secolo, e disse tranquillamente: Ti ho lasciato dire perchè pensavo ad altro, ma la verit

Arrivai in faccia a un portone spalancato e sormontato dallo stemma del carcere giudiziario, con la lingua che penzolava dai denti come quella di un cane. Ero digiuno, con la bocca secca. La lingua mi sembrava un pezzo di carne dalla pelle ruvida in bocca come un castigo. A sinistra dell'entrata, era un tubetto di ottone che usciva arcuato dal muro e lasciava cadere una colonnuccia d'acqua.

A un certo punto, i cavalli smisero il trotto. La salita era divenuta faticosa e i vetturali facevano schioccare la frusta. Nessuno dei miei colleghi aveva mai fatto tappa al carcere giudiziario di Genova e così nessuno sapeva se era lontano o vicino. Dalla salita, credevamo tutti che fosse fuori, lontano qualche miglio dalla cinta cittadina.

Per esempio, potrei fare un verbale, dichiarando di non aver trovato nel tuo studio tanta roba da pagarmi l'accesso giudiziario e la carta bollata... Proseguì a bassa voce: Fammi il piacere di nascondere quella pipa di schiuma e quell'orologio d'oro... Giusto nascose i due oggetti in tasca, per contentarlo, ma in buona coscienza credette in obbligo di dire sottovoce: L'orologio non è d'oro.

Terzo: Una Costituzione liberale, che abbia per base la divisione dei poteri, esecutivo, legislativo e giudiziario, colla totale indipendenza di quest'ultimo; che ammetta una rappresentanza nazionale, cui spetti esclusivamente il formare le leggi e lo stabilire e regolare le imposte; che assicuri la libert

Parola Del Giorno

rincorare

Altri Alla Ricerca