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Com'ebbe finita l'operazione per cui si era inerpicato lassù, scese tranquillamente e andò a prender la lettera, che portava scritto sulla busta: «Al signor conte Maurizio Sospello di Vaussana; Sue mani», e sul rovescio un gran suggello di ceralacca, con lo stemma dei Matignon della Bourdigue.

Il sindaco del luogo, un distinto e solenne vecchio dalla lunga barba grigia, mi disse che quello stemma aveva origine dal Castrum S. Mariae in Pontibus, che una volta i Templari avevano posseduto presso il Ponte del Salto; questo dev'essere quel Castrum pontium dove risiedette Corradino.

Un'altra lettera, più fresca, chiusa ancora nella sua busta, col suggello rotto, ma intelligibile negli arabeschi di un piccolo stemma; la carta sostenuta, perlacea, sparsa di stelline; la calligrafia di una eguaglianza perfetta: «Se tutto quello che mi avete detto è vero, se io sono ancora per voi la più adorabile delle donne, venite oggi alle cinque. Sarò solaNessuna firma.

Dopo il suo ingresso a Palermo fu elevato lo stemma reale in tutti i publici edifizi e lo stemma reale fu impresso nelle bandiere. E dopo ciò perchè dubitare di lui? perchè dubitare degli uomini suoi? Vi era forse un solo fra coloro che lo circondavano che non volesse l’unit

Era di merletto, ma di quel tal merletto antico che chiamano punto di Venezia, lavorato sottilmente a rilievi di fiori a rabeschi, con lo stemma dei Vivaldi ripetuto più volte sui lembi; la qual cosa significava che quella veste, a cui si poteva dare il prezzo di forse dugentomila lire, era stata trapunta a bella posta per una dama di quella casata.

S'eran conosciuti, una mattina di vento e di sole, in un piccolo paese sulle rive del lago. Egli aveva otto anni e si chiamava Brunello. Un giorno doveva essere il conte Bruno Traldi di San Pietro, con un largo stemma, varii titoli d'antichi dominii perduti e quel tanto di patrimonio che Fabiano suo padre, giuocatore, avrebbe potuto lasciargli.

Sulla porta rovinata si scorge ancora lo stemma degli Orsini, la rosa, cioè, con le travi. Dietro le potenti mura della citt

«Vediamo una bandiera a tre colori sulle fortezze del re Savoiardo, ma quei colori sono impalliditi e guasti da un quarto colore che non è tuo e da uno stemma regio che non è tuo, imperocchè tu non hai altro stemma che la corona di torri, e quella bandiera oggi è fatta cencio e raccolta dietro l'aquila nera dello tsar di Russia, e dietro l'aquila usurpata e infame dello tsar di Parigi.

Il commendatore barone Amedeo Venosti Flavi, zio materno della Teresa Valdengo, console di un insignificante Staterello la cui rappresentanza senza recargli il minimo incomodo gli permetteva di avere uno stemma sulla porta di casa e d'indossare un'uniforme nelle cerimonie ufficiali, era un uomo di sessant'anni passati, alto, piuttosto corpulento, coi baffi e i capelli tinti e coi denti posticci. A malgrado di ciò, per la sua et

O logge aeree, o grotte verdiccie; ultimi fastigi su cui trionfa lo stemma, primi gradini col salve! O fiori che vedete il mare, marmi che riflettete il cielo!... Donna, che mi appari, più formidabile del Doria, appoggiata alla colonna, a cui gi