United States or Uzbekistan ? Vote for the TOP Country of the Week !


Del resto, che gran differenza c'è fra un pittore e un imbianchino? La sola, veramente grande, è che il pittore adopera un pennello a manico breve e la tavolozza, mentre voi altri adoperate il pennello a manico lungo e la secchia. L'ingegno solo fa la grande distinzione; ed io, fra un imbianchino d'ingegno e un pittore asino, scelgo subito l'imbianchino.

Si andava dall'Africa ove era stato due volte come corrispondente del Secolo al palcoscenico di una prima donna che ha fatto storia nel dietroscena di Caprera quando donna Francesca rimase col generale alla redazione di un giornale che si ricorda ancora a un periodo tumultuoso che egli sapeva rimettere in piedi tale e quale, colla data, cogli incidenti, cogli attori principali, sceneggiando il disastro o il trionfo coi colori di una tavolozza arciricca.

E Spinello, o sbagliando le proporzioni, o non sapendo cogliere certi rapporti insensibili della figura, seguitava a credere che ci fosse una malìa. Ad un certo punto, riconoscendo che il secondo ritratto era peggiore del primo, gittò la tavolozza e i pennelli, cedendo ad un impeto di sdegno improvviso. O Fiordalisa! gridò.

Assicurava che la prima lezione di colore gliel'aveva data una roggia, entro la quale l'acqua si moveva appena, dando tutti i riflessi delle nuvole splendenti pel sole di maggio. La gran maestra gli aveva detto allora per la prima volta: «Giusto mio, lascia il carboncino, piglia la tavolozza e il pennello, guarda bene e cerca di far come me; sar

Infine, che diamine m'è saltato in mente, di far così bello lo spirito delle tenebre? E perchè sarebbe profanata così la più bella immagine che apparisse mai sulla terra? Così dicendo, Spinello correva al trèspolo, ripigliava i pennelli, e, rimescolando i colori sulla tavolozza, andava mutando, insieme con le tinte, i lineamenti del suo Lucifero.

Due splendide liriche di Arrigo Boito. Il Ghislanzoni fu il primo che incoraggiò l'ingegno di Praga. Quando questi pubblicò la sua Tavolozza, l'eminente critico, parlandone in un giornale cittadino, dava principio al suo articolo colle seguenti parole: "Finalmente, abbiamo un poeta." L'Inno a Satana, di Giosuè Carducci.

Scontenta di e del mondo, la signorina Adele Ruzzani prendeva un libro, per leggiucchiarne due pagine e buttarlo via; si metteva a ricamare, e si fermava ai primi punti di catenella; voleva dipingere, e le passava la voglia, prima di aver preparata la tavolozza; infine, era seccata, mortalmente seccata, e incominciava a sentire il desiderio di andarsene da Castelnuovo.

Intanto, combattuto ed incerto, continuava l'incominciato lavoro; il primo sole lo trovava dinanzi al suo quadro, da cui non toglievasi fino al toccar delle nove; a quell'ora, gittati da parte pennelli e tavolozza, correva a precipizio verso le scuole del liceo, e qualche fiata colle lagrime negli occhi.

Perchè mi interesso de' fatti tuoi rispose Enrico colla voce più indifferente, che gli fu possibile di trovare in gola. Egli fingeva d'essere tutto intento a preparare la tavolozza. Dunque? Dunque che cosa? domandò Nan

Ma io ho spinto più oltre la rettorica menzognera. Ho espresso degli entusiasmi per le statue di Fidia e di Prassitele... ho arso il mio granello di incenso al genio di Zeusi e di Apelle... Li avete visti mai, questi insigni capolavori dello scalpello e della tavolozza degli artisti greci? anche in sogno. Come avvenne che spesso li abbiate ricordati ed ammirati con tanto entusiasmo?