Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 18 giugno 2025


Il secolo XVII, nel quale i Medici accordarono tante agevolazioni agli ebrei in Toscana, fu forse l'epoca più infelice per il Ghetto di Roma. Trovo in un libro romano del 1677 (Stato vero degli ebrei in Roma; Stamperia del Varese) la notizia che a quell'epoca il numero degli ebrei era di 4500, fra i quali si contavano 200 famiglie agiate. L'autore dice che nel secolo XVI il Ghetto pagava 4861 scudi annui di tributi, e che nel secolo XVII non ne pagava più che 3207. Sebbene quello scrittore sia grandemente ostile agli ebrei, non avrei argomento per tacciarlo di non esser veritiero. L'autore asserisce che ad onta delle incessanti lagnanze che gli ebrei andavano movendo di continuo, il Ghetto era ricco; e che, pagati tutti i tributi, risparmiava ogni quinquennio 19,470 scudi, e che possedeva un capitale di un milione di scudi. Non c'è dubbio che vi erano in quell'epoca ebrei ricchi a Roma, e che in mezzo ai manutengoli dei ladri, e ai negromanti del Ghetto, v'erano degli usurai che accumulavano interessi sopra interessi. Nessun papa riuscì mai a impedire questa piaga dell'usura nel Ghetto; i nobili indebitati proteggevano gli ebrei, e mentre il Ghetto era oggetto di disprezzo generale, il patrizio romano, il cardinale e talora il papa, accoglievano con complimenti nel loro palazzo, l'usuraio dal giallo berrettone. L'autore di quello scritto dice che gli ebrei avevano estorto coll'usura ai cristiani 235,000 scudi, e che non passava sera, in cui non entrassero per le porte del Ghetto nelle case degli ebrei almeno 800 scudi usciti dalle tasche dei cristiani. Quel popolo astuto sapeva far danari con qualsiasi mezzo; e l'usura degli ebrei dava alimento all'odio dei cristiani per essi. Giovanni di Capistrano aveva una volta fatto offerta di una flotta ad Eugenio IV per trasportare gli ebrei di Roma di l

L’Ercole e l’Achille degli antichi non valevano lui. Percorriamo a brevi tratti i punti singolari di questa vita, straordinaria, tempestosa, difficile, e vedrete che le mie parole non sono una esagerazione. In America alla testa di 70 uomini contro 1000 nemici, al comando di due povere barche contro la flotta brasiliana, seppe uscire vincitore.

Cosí, come suole quando v'è materia vera, la rivoluzione popolare troncò indugi e dubbi alla cospirazione principesca ed aristocratica. Allora Carlo, giá mezzo disperato all'annunzio, pregava Dio, «se dovea scendere, di scendere almeno di piccol passo», ed assaliva poi Messina con una gran flotta.

La di lui inaspettata comparsa portò somma contentezza all'anima di Orsola e di Rina, che da tre giorni stavano fra la paura e l'angoscia, poichè avendo desse veduto con somma loro sorpresa e spavento passare per quelle acque la numerosa flotta Ducale, e udito il lontano rimbombo e confuse narrative della battaglia datasi presso Bellaggio, non che dell'immensa strage d'ambe le parti ivi commessa, tremavano che Falco, avendovi avuta necessaria parte, non vi fosse rimasto ferito, o prigioniero, o ben anco ucciso.

Proponendosi il principe di Salerno di andar nella vegnente primavera sopra la Sicilia, con grandissima flotta ed esercito, al totale sterminamento dell'isola, chiedea per tutte le province di terraferma il sussidio «che non pativa differimento, ed era appunto conforme alle recenti costituzioni del re suo genitoreNel r. archivio di Napoli, reg. seg. 1283, A, fog. 71.

Lunghi ordinamenti a racconciar la flotta; e si dice data ad extaleum in Napoli la costruzione di dodici galee per la somma di once 120 per ciascuna, fornite di tutto, fog. 73. Napoli 27 novembre, altri provvedimenti; e si fa nota la elezione di Brusson a vice ammiraglio, fog. 72.

E il resto della flotta che avea disperso, ho nuovamente unito ed ora voga sopra l'onde mediterranee raggiungendo il porto di Napoli, dolente tutta e certa d'aver visto affondar del Re la nave e quel gran principe. O Ariele, il tuo ufficio hai ben compiuto. Ma ancor altro ci resta a fare. In quale ora del giorno siamo? È trascorsa la met

Nella primavera del 1856, un giorno, mentre su ’l greto della Pescara ella sbatteva i panni lavati, vide una flotta di barche passare la foce e navigar lentamente contro la forza dell’acqua.

Due volte ei sottrasse Gabriele ad imminente pericolo di morte; e fatto comandante d'una nave dell'antiguardo della mia flotta, diede nell'ultima battaglia le più segnalate prove di destrezza e coraggio, per cui l'ho caro e lo stimo siccome uno de' miei più prodi guerrieri".

Ma successe a lui, come al Cimbro di Mario. Nella stessa notte si vide giungere al nuoto a bordo della flotta, pieno di spavento, e confessando di non sentirsi capace a ferire quel capo di masnadieri, perchè ciurmato. Eppure Talarico è il più famigerato brigante dell'Italia meridionale, ed a lui si promisero ricompense spropositate.

Parola Del Giorno

s'alceste

Altri Alla Ricerca