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Aggiornato: 20 giugno 2025
Da casa alla piazza Carlo Felice non erano stati che due salti. Ma giunto in capo al vicolo della Casana, Michele aveva veduto una compagnia di soldati; e rifatta la sua strada, era andato per le scorciatoie fino alla Nunziata, Anche laggiù, soldati, carabinieri e sergenti di polizia; di popolo, niente. Michele ebbe insomma a confermarsi sempre più nella sua prima opinione, che il colpo fosse andato fallito. Ma Lorenzo, dov'era? Il nostro veterano volle averne l'intero; perciò mosse alla volta della Darsena. Ma non era anche giunto nei pressi di Santa Sabina, che s'imbattè in un popolano suo conoscente, appunto di quelli che dovevano menar le mani da quelle parti l
Spinello Spinelli, come potete argomentare da questo discorso che io vi ho fatto secondo la sua intenzione, cansava molto volentieri ogni incontro. Nello stato d'animo in cui egli si trovava, ogni conoscente era un seccatore. Da bottega al Duomo; dal Duomo a bottega; era questo il suo itinerario quotidiano, compiuto con una rapidit
La signora Delfina e il signor Piero Dobelli rimasero sbalorditi apprendendo da una conoscente chiacchierina che la contessa Filippeschi era da otto giorni a Milano. Dopo quattro mesi di assenza, da otto giorni a Milano, e non aveva avvertito la famiglia del suo arrivo, nè era andata a trovarla.... Che cosa si fa? chiese Delfina.
Ma se la mattina gli era ciò sembrato assai facile, quando si trovò in piazza, e vide il portone del palazzo, e guardò le finestre dell'appartamento dove sapeva trovarsi la Ginevra, e fu per entrare, non potè. Il desiderio trovava l'ostacolo nel suo eccesso medesimo. Perciò, incontratosi in un suo conoscente, gli si accompagnò per allora e, allontanatosi dal palazzo Chigi, se ne andò con esso lui vagando per la citt
Un conoscente di Norimberga mi disse Violet il signor *. Poi pronunciò il mio nome e soggiunse: mio fidanzato. Prese in pari tempo il mio braccio, vi si appoggiò tutta e salutò colui del capo senza stendergli la mano, dicendo: Addio, signore. Buona fortuna. Credetti per un momento che l'uomo volesse rispondere qualche cosa d'acerbo, mi tenni pronto.
Nel mio studiolo, venne un giovinetto mio conoscente, profumato, elegante, distinto.... Come in faccia sua mi sentivo piccino e sciocco e originale! 17 marzo. Ho qui le bozze delle sciocchezze archeologiche che ho scritto pel Vallardi. Stamattina ho giocato con qualcuna delle mie armi antiche di predilezione, ero contento! O perchè ognuna di voi ha un ricordo per me? Una sciocchezza.
Quando Minna andava a casa sua, e Anne-Marie dormiva, e Aldo era uscito a far due passi con qualche conoscente italiano, oppure, in cravatta bianca e marsina, s'era frettolosamente recato al suo lavoro, Nancy sedeva sola e desolata nel terribile salottino, circondata dalla mobiglia della signora Johnson sua padrona di casa, e dalle fotografie della famiglia e degli amici della signora Johnson.
Un'altra stava mirando un bel paesetto del vostro Gozzi, e le pareva che fosse troppo classico. All nonsense! Mi raccontava madama Y... certa avventura galante d'un gentiluomo suo conoscente, e tratto tratto esclamava ch'era davvero un'avventura romantica. All nonsense! Ho potuto accorgermi che madama Y... voleva dire «romanzesca». Vedi guazzabuglio!
Ma la signora s'interruppe, passava un conoscente. Eih, don Pietro. Oh, donna Brigida. Avete sentito, eh! Pur troppo! E non si sa nulla di quel ch'è stato? Nulla. A porta S. Brigida han trovato pezzi di bardatura, un fodero di coltello, una bacchetta di pistola.... e che più? ah, un piccone, uno scalpello.... Vi saluto, vado a sentire quel che si dice in piazza. E via.
Dopo pochi giorni comparve l'amnistia con la quale un governo provvisorio eletto dal Municipio di Firenze perdonava ad un governo provvisorio votato dal Parlamento, confermato dal Senato, acclamato dal popolo quei medesimi atti ch'egli stesso operava; e parve all'universale una cosa matta. Questa amnistia bandivasi in grazia della concordia, e pure taluno opinava non doversi mettere in pratica se non a guerra finita! E tale altro trepidava, che l'accettassero gli esuli! Un vecchio amico del Guerrazzi, commosso del soprassello d'ingiuria che si recava al nostro compatriotta, ne scrisse al sig. Boncompagni suo conoscente, perchè trovasse modo onesto di ripararvi, e n'ebbe questa risposta in data 6 maggio 1859. «Il decreto del governo provvisorio apre le porte della Toscana a tutti gli esuli: ma se il Guerrazzi vorr
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