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«E Bianca? chiese damigella Maria. «Sta meglio di noi! animo! la roba e si parte! e così dicendo passò difilato nello studiolo; ivi aperse un armadio, ne cavò l'oro, i fogli, le cose di prezzo, e messo ogni cosa in un sacchetto, se lo nascose sotto l'abito, stringendolo al petto come un bambino.

Il danaro talvolta è morte, ripetea spesso quella buon anima di nostro padre, e quando io ero piccino, mi narrava sovente di alcuni brutti fatti accaduti in proposito. Intanto, energia signorine, aiutatemi a portare in cantina tutta questa roba, meno le Banconote che nasconderò nel mio studiolo di pittura al pian terreno. La cantina è sotterranea, a volto, con muri massicci e cancello sicuro. Lasciamo però calare la notte affinchè nessuno dei vicini possa fare il curioso. Comprendo che la voce dello spettacoloso avvenimento sar

L'ho aspettata con ansia la primavera, per lavorare quassù al tepido, all'aria dolce, ed oggi mi sento che il marzo e l'aprile vengono a spossarmi funestamente. Non ho più la speranza in Te che mi consoli: ho la tua memoria che mi tormenta. Ho bevuto stanotte molto bromuro di potassio. E come sono turbato! Devo fuggire da questo mio studiolo. Quanta tristezza! Dove vado?

Venga pure, venga pure, quando vuole, gli risponderai tu Elisa, non però quale servitore, bensì quale amico, e resti con noi infin che vive. Io lo conosco bene, è un galantuomo, perseguitato, perchè non seppe mai dissimulare. Servo non lo voglio, perchè sarebbe costretto, onde conservarsi il pane, a darmi sempre ragione, anche quando avessi tortoOra ti ringrazio Elisa e smetti di leggere le altre lettere, dovendo io per un'affare urgente di cui non mi risovveniva, ritornare nel mio studiolo (si dubita che volesse leggere le due lettere riposte poco prima!). Però, converr

Vanardi fece un profondo inchino al banchiere che non gli badò, e seguì Pannini, il quale passò nel salotto. Il signor Bancone c'è: disse Gustavo a Marone. Entri pure. Marone s'affretto a penetrare nello studiolo. E quando potrò sapere alcuna cosa di ciò che mi riguarda? chiese Antonio.

Gli parve a un tratto di sentir echeggiare nello studiolo ammuffito le note calde e libere, proibite a Crodarossa, dell'inno di Garibaldi: "I martiri nostri son tutti risorti!" e improvvisamente, con un trasporto sincero di amore e di entusiasmo, gridò forte: Viva l'Italia, per Dio! Evviva! rispose il solo Taddeo, che tornò poi a domandare, sempre in posizione: Comandi, Colonnello?

«Pazienza! essa disse, e si levò da sedere per partirsi. Le gambe quasi non la reggevano, e nulla sapeva più rispondere a lui; che ingegnandosi di parere cortese le parlava di star a desinare, di riposarsi, di far conto di essere in casa sua. A quell'uscio dove Bianca l'aveva accolta, la signora prese commiato; e il signor Fedele tornando al suo studiolo, passò vicino alla fanciulla, che sola, atterrita, sedeva cogli occhi fissi sul pavimento, in una stanza attigua alla sala. Essa aveva inteso ogni cosa. Soffermatosi a guardarla allegro e malizioso in vista: «eh? le disse quanti ve ne sono dei padri sui quali s'affollino i partiti per le loro figliuole, l'uno che incontra l'altro su per le scale?» E piantò la poveretta, che a questo parole capì a chi suo padre l'avesse promessa. Le parve che la sua mente si spegnesse; ondeggiò, si slanciò forse per raggiungere la signora Maddalena.....; poi non potendo altro, corse sull'altana, a smaniare colla testa in grembo alla zia, la quale chiedeva invano che vi fosse, e in quella novit

Intanto pareva ad Andrea che la creatura gentile gli avesse rischiarata col suo passaggio la casa tetra e deserta, popolandola di memorie e di immagini ridenti. Con una parola, con un sorriso, con un gesto solo di maraviglia, essa avea lasciato dovunque tracce di , che sarebbero rimaste indelebili. Persino i vecchi mobili dello studiolo avevano un'espressione insolita di cordialit

L'agente di cambio uscì frettoloso, e Gustavo, rimasto solo nello studiolo, si affondò nelle sue meditazioni, o per meglio dire nelle sue allucinazioni delle chimere che perseguiva colla mente eccitata, sognando gi

Nel mio studiolo, venne un giovinetto mio conoscente, profumato, elegante, distinto.... Come in faccia sua mi sentivo piccino e sciocco e originale! 17 marzo. Ho qui le bozze delle sciocchezze archeologiche che ho scritto pel Vallardi. Stamattina ho giocato con qualcuna delle mie armi antiche di predilezione, ero contento! O perchè ognuna di voi ha un ricordo per me? Una sciocchezza.