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non perche' nostra conoscenza cresca per tuo parlare, ma perche' t'ausi a dir la sete, si` che l'uom ti mesca>>. <<O cara piota mia che si` t'insusi, che, come veggion le terrene menti non capere in triangol due ottusi, cosi` vedi le cose contingenti anzi che sieno in se', mirando il punto a cui tutti li tempi son presenti;

Per che mia donna «Manda fuor la vampa del tuo disio», mi disse, « ch’ella esca segnata bene de la interna stampa: non perché nostra conoscenza cresca per tuo parlare, ma perché t’ausi a dir la sete, che l’uom ti mesca». «O cara piota mia che t’insusi, che, come veggion le terrene menti non capere in trïangol due ottusi,

«E se tu fossi malata? Vi sono degli esseri nervosi, delicati, che ora, nel mio caso, sarebbero avvertiti da una voce interna, avrebbero il senso di ciò che tu soffri. I miei nervi sono ottusi, muti. «La signorina Luise mi ha detto che ami lo sweetbriar. Ne ho colto alcune foglie ritornando a casa; la loro fragranza mi parla di te, della tua persona, de' tuoi capelli.

Non sono i compatrioti vostri piú ottusi o men capaci di ragione degli altri popoli civili; sono, è vero, piú appassionati nell'azione, piú disavvezzi d'ogni politica, piú nuovi alla rappresentativa: ma non vi lasciate sgomentare; tali difficoltá son di quelle che si vincono.

Una notte sul mare risveglia la poesia anco nei cervelli più ottusi. La brezza placida e fresca che increspa la levigata superficie di esso, la luce opaca e serena del cielo, lo sfumar lontano delle isole e della spiaggia, l'immenso orizzonte sconfinato alla vista ed eccelso lassù sotto la volta stellata, il silenzio delle cose, tutto concilia a pacata malinconia ed a meditazione poetica. Lo smisurato volume delle acque che fiottano ai fianchi della nave, il pallido azzurro che sublime diffondesi nell'alto aggiungono maest

Una mattina, egli entrò nella mia camera cogli occhi radianti. Amico, mi disse: ho trovato il modo di prender parte alla guerra, di concorrere alla riuscita delle armi alleate! Ho inventato il telegrafo mobile per i campi di battaglia! Ho sentito più volte alcuni intimi del Rota, troppo ottusi per comprenderlo, o troppo invidiosi per rendergli giustizia, dargli taccia di visionario. Nessuna mente più positiva della sua. Io aveva piena fede nei suoi calcoli quand'egli diceva: ho trovato, per me non c'era più dubbio in fatto di scienza matematica, il suo ingegno era infallibile. Mi spiegò il suo telegrafo mobile. Innanzi tutto si trattava di trasformare il filo conduttore in una catenella maneggevole, coperta d'una fodera od anche da una vernice isolante. Un battaglione di soldati a cavallo, di ciò specialmente incaricati, doveva improvvisare le sue linee telegrafiche sui vasti campi di battaglia, in guisa da tenere in comunicazione i diversi corpi d'armata seguendo i loro movimenti. La catenella telegrafica, sostenuta dalle picche dei soldati od anche abbandonata al terreno, poteva da un momento all'altro mutar direzione e diramarsi, secondo le eventualit

Insieme formavano come una selva che tu avessi veduta attraverso alla nebbia, irta di braccia ritorte, ad angoli acuti, retti, ed ottusi, di gambe ravvoltolate, raggrinzate, incrocicchiate, di torsi scabri più della corteccia del pino, di movenze in aperta congiura contro l'equilibrio, di panneggiamenti più complicati e più indecifrabili che non siano per me e forse anche per voi i logaritmi.

non perche' nostra conoscenza cresca per tuo parlare, ma perche' t'ausi a dir la sete, si` che l'uom ti mesca>>. <<O cara piota mia che si` t'insusi, che, come veggion le terrene menti non capere in triangol due ottusi, cosi` vedi le cose contingenti anzi che sieno in se', mirando il punto a cui tutti li tempi son presenti;

Costei l'altezza di natura prova, distingue, insegna in argomenti fermi, ma sopra lei sol contemplar le giova, ché sa quanto sian debil ed inermi gli sensi umani e la divina altura, non che i ragionamenti ottusi e 'nfermi. Costei la terra, il mar, il ciel misura, nómera le cagion di piogge e venti con l'osservar di stelle ogni mistura.

Mille pupille e vedove in tal guisa da tirannia levai, da mendicume. A non poter trar fuori, or son ridotto un da me battezzato, d'un casotto. Giudici miei, non siate addormentati; delle leggi si fanno iniqui abusi da una caterva d'uomin scellerati: deh! non sedete sonnolenti e ottusi.