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Non viene rispose la sorella di Luise. E soggiunse guardandomi: Ne siamo tutti così desolati! Vidi Luise mandarle un'occhiata di rimprovero. E il vecchio Topler, almeno? riprese l'altra. Ho tanta voglia di udirlo! M'han detto che suona anche col naso e con le ginocchia. Non verr

Il povero Topler, nuovo a simili impicci, ora dava in escandescenze, ora cadeva in abbattimenti, ci si smarriva e si affidava in tutto ai consigli della signora Treuberg, che era una buona creatura, ma non la sapienza in persona, secondo Luise. E dunque? diss'io storditamente. Luise mi guardò. Il suo sguardo penetrante mi umiliò, mi rivelò di botto una donna nella giovinetta.

Finita la raccolta, Luise ne fece imbarcare, ciascuno con un fascio di margherite, garofani chinesi e anemoni, nel rozzo canotto di un pescatore che ci portò all'altra riva dell'Altmühl. Ella m'indicò dal fiume la casa che il professor Topler stava preparando per la sposa e mi disse che miss Yves vi era gi

Era ben carina anche lei, la signorina Luise. La sua snella personcina aveva una grazia deliziosa di movenze pronte in cui l'ultima gaiezza infantile si mesceva alle prime mollezze, al riserbo della maturit

Ero ebbro di quell'ultimo sguardo e della speranza di stringermi un giorno Violet fra le braccia, mia sposa, mio corpo, anima mia per sempre. Degli altri il solo Treuberg e il dottor Topler bevevano. La signorina Luise compativa il vino in grazia del Waldmeister e si accontentò di libarlo. Lo mesceva invece a noi molto generosamente.

Solo ci affermò che non l'aveva scritta Lei. Luise pensai con uno slancio di gratitudine. Il segreto di Luise.

Violet mi intendeva, la sua voce diventava sempre più sommessa, qualche volta tremava. Gli altri pendevano dalle nostre labbra. Quando si tacque la signorina Luise sospirò, annunciò che aveva un gran desiderio di vedere l'Italia, incominciò a dire i versi di Mignon e s'interruppe a mezzo.

Non ho più riveduta Luise, che lasciò Eichstätt da un pezzo; non so che sia di lei presentemente e non spero rivederla mai più se non l

Oh! esclamammo insieme Luise! Il Waldmeister ci ricordò il bosco di Eichstätt e il nome della nostra amica, della cara giovinetta, ci punse il cuore di rimorso e di tristezza, perchè non avevamo ancora parlato di lei e ci pareva questa una colpa comune. Violet trasse a questa piccola Luise, e la baciò teneramente. Ecco la lettera di Violet: «4 luglio.

Vedevo che gli pareva scortese di lasciarmi così su due piedi, e che, mortificato dalla mia repulsa, non sapeva quale discorso tenermi. Iersera abbiamo fatto musica in casa Treuberg diss'egli. M'inchinai in silenzio. C'era soggiunse anche la signorina Luise. M'inchinai daccapo. Egli attese ancora un poco, mi fece un profondo saluto e se n'andò.