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Leggiamo la lettera! disse Gino, dopo aver fatte, in due o tre o giri per la sua camera, tutte queste considerazioni melanconiche. E vediamo chi l'ha scritta. Forse è Polissena, che ha trovato il modo di mandarmi una parola di conforto. Cavò di tasca il foglio, che era suggellato, ma non portava soprascritta.

È la scritta del ricevuto di once 1,400 da mercatanti di Pistoia, la più parte in fiorin d'oro alla ragione di 5 per oncia, per conto dell'imprestito di once 28,890, fatto a Carlo principe di Salerno dalla santa sede, sulle decime ecclesiastiche destinate all'impresa di Terrasanta. Ibid., fog. 162. Veggasi anche un altro diploma dato di Brindisi a 10 novembre tredicesima Ind.

È un mostro pensava ecco, io gli della carta bianca da mangiare, ed egli me la rende scritta, e con tante belle cose che poi si spargono per il mondo a seminare il sapere; è come una magìa; e avrebbe voluto legger tutto quello che stava scritto su quelle pagine, e il suo sogno era di veder smontare una di quelle macchine, e di poter riuscire a combinarla colle sue mani.

Seguiva un'aggiunta scritta dalla mano di Girolamo Martini nei termini che seguono: «Se crede di volere cambiare venga da me nella giornata, che si combiner

Ma poi, appena ebbe scritta e affidata la lettera all'ortolano per la consegna, ebbe paura di aver arrischiato troppo, di non aver riflesso abbastanza; e però, aspettando gli effetti della lettera, più che per il timore di dover finir prete, stava colla tremarella per il brutto temporale che lo minacciava.

A me stava a cuore che la Marfisa fosse letta e intesa universalmente da tutti senza promuovere sbadigli; e sapendo che le veritá innegabili de' miei ritratti e de' costumi della mia patria, pennelleggiati comicamente con uno stile italiano colto, ma che pizzica dell'urbano satirico lepido, avrebbe avuto maggior numero di lettori, volli scriverla com'ella è scritta.

Come? Come? interruppe donna Maria. Narrate! È una storia piuttosto lunga, mia cara amica, e del resto sta scritta in un libro; se volete, domani ve lo porterò.

Ora bisogna rimediare: lei lo sa meglio di me, con quei diavoli non si scherza.... se ci avesse a arrivare quel po' di carta scritta, saremmo in un precipizio. Carta scritta.... carta scritta.... disse il galantuomo un po' inquieto. Ma insomma mi spiegherete una volta cosa significano tutte queste storie? Non ha capito? Io no. Oh!... ma la cosa è chiara.... il capitano teme.... che lei....

E che di tale odio gli Ariani avessero la parte a loro spettante, ce lo prova una lettera, scritta in occasione di tumulti promossi, in Edessa, dagli Ariani, che è tanto giusta nella sua ispirazione quanto acerba nella sua ironia.

Cicerone vi possedeva una villa. Egli ne fa menzione spesso nelle sue epistole, in una delle quali, scritta ad Attico appunto da Astura, è detto: «Est hic locus amoenus et in mari ipso, qui et Antio et Circaeis aspici possit». Abitava volentieri questa villa che più delle altre gli offriva quiete e riposo. Poco prima della sua morte venne qui ed Astura gli fu fatale. Vi si era rifugiato in primavera, non appena aveva saputo che sarebbe stato compreso nelle liste di proscrizione; Plutarco narra che si era qui imbarcato per fuggire in Macedonia, presso Bruto, ma che aveva poi cambiato idea ed era tornato a terra. Con l'intenzione di recarsi a Roma per cercare di commuovere Ottaviano, partì da Astura e prese la via della citt