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L'acquazzone schiaccia pesantemente tutte le campane del Vaticano.... le schiaccia contro la terra, come rospi schizzando largamente intorno fango sonoro!... Ma fa ben altro, la pioggia! Raspa con cura la tua vernice di candore, o pontefice, così da mettere in mostra il tuo superbo pelame nero, oleoso, dai ricchi riflessi turchini....

Le sette!! E aveva dimenticato le unghie! Per venti minuti dipinse le sue unghie colla vernice liquida che era di un rosa vivido: era molto appiccicaticcia, e una volta messa, non si poteva più levar via. Pareva avesse immerso la punta delle dita nel sangue. Le sette e mezzo! Bisognava mandare il biglietto. Suonò il campanello e apparve un cameriere. Era il cameriere che le aveva servito il thè.

Il suo colorito rubicondo, la sua barba nera, i suoi occhi a fior di testa, le sue labbra a cercine, il suo doppio mento, le larghe narici, i bianchi denti, il comodo adipe, il pelame arruffato e nero, indicavano bene che la natura aveva tagliato quest'uomo e lo aveva destinato ab eterno ad essere zoccolante e confessore di re. Appetiti formidabili, scrupoli smilzissimi, desiderii irresistibili, organi poderosi, stoffa da corazziere sciupata in tonaca, tonaca portata da tagliacantone, croce di vescovo a mo' di bandoliera.... ecco mons. Cocle. Con ciò, vernice di corte, potenza di volont

Una lisciatina di che so io, una figura, due fregi, una mano di vernice ed avranno un rispicco da farne stare ammirato chi passa. Bene. Lei ha detto una figura, vorrebbe dunque surrogare questi vasi?... Oh quanto a ciò faccia lei. Ho detto una figura così per dire.... Ma non ho voluto dire una figura rettorica un'algebrica.... oh, oh, oh! Ha afferrato il bisticcio?

Un'ebrea! gridava il re, che odorava il Sant'Uffizio. E non potendo impallidire, poichè non glielo avrebbe consentito il colore ad olio, la sovrapposta vernice, balzava indietro come uomo che si avveda di aver posto il piede sulla coda d'un serpe. Ma l'udienza, che non partecipava agli scrupoli alle paure del re, gli dette apertamente dell'asino.

Ella lo guardava di sotto in su; e ancora nei suoi occhi riapparve l'espressione di gatto e anche di sorcio. Ecco ciò che leggo in questa mano... continuò Aldo. Van Osten con lenta mossa sporse una ampia scarpa di vernice: E in questo piede, disse, che cosa leggete?... Calci? Sua moglie diede in una squillante e perlata risatina, e ritirò la sua mano da quella di Aldo. Anche Aldo rise.

Poi comperò della «crème des crèmes» per la sua faccia; e della «crème de beauté» per le sue mani, e della vernice rosata per le sue unghie, e dell'unguento di violetta ambrata per i suoi capelli. E quando ebbe tutto ciò fu contenta; e aspettò che lo Sconosciuto le riscrivesse: «VieniMa la lettera non venne. Passò un giorno. E un altro. Ed egli non scrisse. Passò una settimana. E un'altra.

La loro bellezza non era quella che avrebbe innamorato un amante della natura, poichè la cipria nascondeva i loro capelli, il belletto ed il bianco coprivano le loro guancie d'un leggiero strato come di vernice, le labbra erano ravvivate dal minio, le ciglia, gli occhi, tutto era dipinto; i fianchi erano artificiali.

Ed era geloso. Un giorno, a casa Dal Bono, s'era incontrato col marchesino Moschi, ch'era venuto a fare una visita, e quell'incontro lo aveva stranamente agitato. I due giovani, presentati l'uno all'altro, non s'erano nascosta l'antipatia reciproca che s'inspiravano. Roberto capì che aveva nel Moschi un rivale, e che Lucilla non isdegnava di civettare con lui. S'informò del marchesino e gli dissero ch'era un giovine di assai scarse fortune senz'altro merito che un po' di vernice di societ

Molti e molti giovani passano la vita a questo modo o con poche varianti. Sanno però parlare il francese e l'inglese e hanno una vernice molto sottile di coltura letteraria e in societ