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Alice lo richiamò con un soave tuono di voce, "Sorcio caro, ritorni pure, ed io le prometto che non parlerò più di gatti di cani!" A queste parole, il Sorcio si rivoltò indietro, nuotando lentamente verso di lei: la sua faccia era pallida (di rabbia, pensò Alice), e disse con voce sommessa e tremante, "Approdiamo alla spiaggia, e le racconterò la mia storia, allora lei capir

E sentì qualche cosa che sguazzava nello stagno, si rivolse e credette vedere un elefante di mare o un ippopotamo, ma si rammentò ch'era assai piccina allora, e scoprì ch'altro non era che un sorcio, cascato come lei nello stagno. Pensò Alice, "Forse farei bene di parlare a questo sorcio.

"Scusi!" disse il Sorcio tutto accigliato, ma con molta civilt

Un sorcio era entrato in cucina, la Menica aveva chiamato Martino in aiuto, ed esso, armato d'un bastone, pieno d'ardore contro il nemico, s'era slanciato nella lotta con un colpo decisivo.... che gettò in terra la damigiana, facendola in pezzi, poi cadde sulla finestra e ruppe quattro vetri, aprendo una larga breccia, per la quale il sorcio spaventato, ma incolume, aveva battuto la ritirata.

Per te, figliuola, per te! Grazie, ed anche un pochino per te. Non sei tu sempre più bella di noi? Adulatrice! MARCO FUNDANIO e Detti, BIRRIA in disparte. Calzari allacciati sul collo del piede con striscie di porpora. Toga portata con garbo sugli òmeri. Cappello di feltro a tesa stretta, che toglie nello entrare. Tra male gatte è capitato il sorcio!

Sogni? disse l'orco. Ora vi farò veder io! E nel dir così, si cangiò in sorcio, e si messe a correre per la stanza. Ma il gatto, lesto come un baleno, gli s'avventò addosso e lo mangiò. Intanto il Re che, passando da quella parte, vide il bel castello dell'orco, volle entrarvi.

"Certo è una lunga coda," disse Alice, guardando con meraviglia alla coda del Sorcio; "ma perchè la chiama trista?" E continuò a pensarvi sopra imbarazzata mentre il Sorcio parlava; e così l'idea che si fece di quella storia con la coda fu presso a poco questa: Furietta disse al Sorcio, che in casa avea trovato: Andiamo al Tribunale, ti voglio processare.

O Papa, carceriere della terra, o sorcio mostruoso delle fogne del cuore, vecchio scarafaggio nutrito d'immondizie, pistillo osceno nella corolla d'una veste talare, battaglio di campana funerea! Tu respiri a stento, congestionato per aver mangiato tutto il divino del mondo, tutto l'allettevole azzurro delle anime!

Fu un po' barbara la tranquilla pacatezza dei quattro romani e chi avesse potuto contemplare quella scena certo coll'immaginazione sarebbe corso al paragone del sorcio sotto l'inesorabile sguardo del gatto, che ne spia ogni minimo movimento, per lanciarvisi sopra e stritolarne le ossa sotto i denti.

Finalmente il Sorcio, che sembrava essere persona d'una certa autorit