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Van Osten non disse che: Ah? davvero? e poi si volse a parlare con altri. Ma Aldo sentì che era contento. Ora, davvero, il congressista sapeva di avere al suo impiego un uomo di discrezione e intelligenza a tutta prova. Terminato il pranzo, quando gli uomini raggiunsero nel gran salone le signore, Aldo vide gli occhi della signora Van Osten che lo chiamavano.

Vediamo un po'. Lunedì prossimo, direi. Nel frattempo, e Mrs Doyle tossì, visto che i Van Osten ci tengono tanto alle apparenze (che volete? è gente fatta così!), sarebbe forse bene che passaste da Brooks... che vi... vi... vestir

Aldo si trovò seduto al pianoforte, e, accanto a lui, lanciata in avanti come una panteretta, la piccola Van Osten, cogli occhi verdi scagliati nei suoi, tendeva tutto il corpo sottile verso la musica. Andate via. Tornate qui sabato. Adesso andate via. Subito! Egli si alzò, stupefatto, e prese commiato. Descrisse a Nancy la straordinaria visita.

Aldo partì sentendosi sbalordito e sconvolto. Quindici giorni dopo, i Van Osten lo invitarono a pranzo. In casa Schmidl l'agitazione fu grande. Vedi? spiegò Aldo a Nancy, mentre s'accomodava una immacolata cravatta alla sommit

Nessuno era stato a domandar di lui, ed il suo lavoro giaceva sullo scrittoio come l'aveva lasciato. Allora era andato al numero 8, alla casa Van Osten e, aspettando in anticamera, aveva udito la voce acuta e infantile della signora Van Osten che diceva: No; io non sono in casa. Ritraversò la strada, convinto che essa, dietro le cortine, lo guardava e rideva di lui.

No, era convinto che non era questo. Il suo sguardo cadde sul biglietto lilla. «Venite staseraCome un lampo gli balenò la certezza che egli era pagato per le ore che passava al numero 8, e non per quelle che passava al numero 59. Dunque, ciò significava che la signora Van Osten era innamorata di lui. Lo pagava per tenerlo vicino a , dove, quando volesse, lo poteva chiamare.

Un lampo guizzò dai maliziosi occhi della signora Van Osten, un abbagliante sorriso lampeggiò e svanì. Suo marito le pose una pesante mano sulla piccola spalla nuda. Siamo impegnati, disse. Grazie. E quel ringraziamento era concludente e definitivo. La signora Van Osten sporse ad Aldo una manina fredda, tenendo poggiato al braccio di suo marito il piccolo viso arguto ed estasiato.

Fortunatamente si ricordò che in altre occasioni trovandosi solo di fronte a una donna ancor poco conosciuta egli si era servito di una frase, semplice in , ma di un effetto istantaneo e sicuro. Si chinò un poco in avanti, e disse a bassa voce: Come vi chiamate? La signora Van Osten levò su di lui due occhi vitrei e agghiaccianti. Non rispose.

La piccola Van Osten gli dava sui nervi. Che cosa significava il suo contegno? Che cosa voleva? Era innamorata di lui... questo era naturale. Nulla di sorprendente in ciò. Ma sorprendente invero era il suo contegno quando erano soli. Non gli parlava affatto e lo guardava con verdi occhi, remoti e agghiacciati, come s'egli fosse un muro o una finestra. Poi s'alzava, e lo lasciava solo.

Il lunedì seguente, alle undici e mezzo della mattina, si presentò in casa Van Osten al numero 8 della 66.ma Strada. Mrs Doyle gli aveva in modo speciale raccomandato di non arrivare prima di quell'ora. Essa lo aspettava nel salone, e lo presentò a sua figlia. Il signor Van Osten non c'era.