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La bella donna che mi trasse al varco e Stazio e io seguitavam la rota che fe' l'orbita sua con minore arco. Si` passeggiando l'alta selva vota, colpa di quella ch'al serpente crese, temprava i passi un'angelica nota. Forse in tre voli tanto spazio prese disfrenata saetta, quanto eramo rimossi, quando Beatrice scese.

Quel che rimase, come da gramigna vivace terra, da la piuma, offerta forse con intenzion sana e benigna, si ricoperse, e funne ricoperta e l'una e l'altra rota e 'l temo, in tanto che piu` tiene un sospir la bocca aperta. Trasformato cosi` 'l dificio santo mise fuor teste per le parti sue, tre sovra 'l temo e una in ciascun canto.

vita beata che ti stai nascosta dentro a la tua letizia, fammi nota la cagion che presso mi t’ha posta; e perché si tace in questa rota la dolce sinfonia di paradiso, che giù per l’altre suona divota». «Tu hai l’udir mortal come il viso», rispuose a me; «onde qui non si canta per quel che Bëatrice non ha riso.

Rota, il principe della coreografia, il riformatore del dramma plastico, l'autore del Fallo, del Montecristo, della Cleopatra, dei Bianchi e Neri, della Contessa di Egmont, non aveva che un solo desiderio, una aspirazione imperiosa, irresistibile, quella di abbandonare il teatro, di rinunziare a quell'arte che gli aveva dato una gloria, che lo aveva posto sul cammino delle ricchezze.

quando Icaro misero le reni sentì spennar per la scaldata cera, gridando il padre a lui «Mala via tieni!», che fu la mia, quando vidi ch’i’ era ne l’aere d’ogne parte, e vidi spenta ogne veduta fuor che de la fera. Ella sen va notando lenta lenta; rota e discende, ma non me n’accorgo se non che al viso e di sotto mi venta.

Visitando l'Inghilterra, la Germania, la Francia, penetrando col suo occhio divinatore tutti i segreti dell'industria contemporanea, Rota si sentiva umiliato di non poter espandere sovra un campo più serio che non fosse il teatro, le molteplici facolt

La sala nella quale teneva le udienze la Rota Criminale fiorentina, al pianterreno, nel palazzo detto del Bargello, riceveva luce da finestre che davano sul cortile: era piuttosto oscura. Vi si accedeva dalla porta, che è oggi quasi sulla cantonata di Via del Proconsolo e della piazza San Firenze.

imagini quel carro a cu' il seno basta del nostro cielo e notte e giorno, si` ch'al volger del temo non vien meno; imagini la bocca di quel corno che si comincia in punta de lo stelo a cui la prima rota va dintorno, aver fatto di se' due segni in cielo, qual fece la figliuola di Minoi allora che senti` di morte il gelo;

Ma fu magnifico, eloquente, allorchè si mise a descrivere l'effetto da lui provato ascoltando l'arringa dell'avvocato Arzellini dinanzi alla Rota. Il suo entusiasmo per l'oratore, che aveva così acutamente indicato la via, che avrebbe dovuto seguire la polizia nelle sue indagini, lo inebriava. Un lieve sorriso di compiacenza sfiorava le labbra dell'avvocato.

Tutti conobbero il Rota coreografo, ma fu dato a pochissimi apprezzare la prodigiosa versatilit